Ha preso il via, il 13 ottobre, una nuova missione del Credito Cooperativo in Togo, nell’ambito del processo – progetto “Le BCC con il Togo”.

Obiettivo, monitorare e valutare l’avanzamento delle attività del progetto. In particolare, il percorso di accompagnamento avviato con e per UGFRTO, la Rete dell’Unione delle donne rurali del Togo.

Nel 2023, il Credito Cooperativo ha ampliato il proprio sostegno alle cooperative della rete delle donne rurali togolesi per completare l’azione iniziata sul lato dell’accesso al credito. Un percorso di accompagnamento alla professionalizzazione imprenditoriale e cooperativa, per aumentare la produttività, le vendite ed il valore aggiunto delle stesse cooperative dell’Unione.

Oggi, 24 ottobre, l’incontro con la cooperativa Dividama, nel Villaggio Tchitchavi Copé a 21 km da Adeta, (affiliata UGFRTO e registrata formalmente come cooperativa nel 2020), composta da 35 socie. Si tratta di una delle cooperative sottoposte ad esercizio di diagnostica di impresa, con il supporto della App DIACoop, progettata da Federcasse, che consente di tracciare i dati e gli sviluppi di ciascuna cooperativa, identificandone specifici punti di forza e debolezza, facilitando così la definizione di un percorso di crescita.

Ora, per questa cooperativa, partirà il secondo step di un percorso di accompagnamento mirato di rafforzamento delle proprie capacità.

Entro la fine del 2024, saranno 20 le cooperative destinatarie di un programma di potenziamento e consolidamento delle infrastrutture tecnico-produttive.

L’obiettivo finale del progetto di sostegno alla Rete dell’Unione delle donne rurali togolesi, è un incremento annuo di produttività, fatturato e valore aggiunto in un intervallo di valori compresi fra il 5% e il 10% delle cooperative di donne.

Le donne rurali sono quelle maggiormente penalizzate dalle difficoltà strutturali in cui versa il sistema agricolo togolese. A partire dalla estrema difficoltà di accesso al credito. Solo il 13,8% della popolazione rurale è bancarizzata. L’agricoltura rappresenta meno di 1% dei finanziamenti che il sistema bancario destina al sistema produttivo. Vi è inoltre una limitatissima disponibilità di competenze tecniche e manageriali in grado di guidare i processi di ammodernamento, il passaggio da una agricoltura di sussistenza ad una agricoltura in grado di generare valore aggiunto apprezzabile.

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