Il tema delle disuguaglianze è stato oggetto del panel: “In buona compagna. Per ridurre le disuguaglianze e i conflitti in Europa e nel mondo” in programma nella seconda giornata del Festival Nazionale dell’Economia di Firenze.

Al panel, moderato dal direttore di RaiNews 24 Paolo Petrecca, hanno partecipato Fabrizio Barca, presidente del Forum Nazionale delle Disuguaglianze; Stefano Granata, Presidente di Confcooperative-Solidarietà; Ida Di Stasio, Youth Ambassador “One Campaign” Italia.

In collegamento da Lomè, Myriam Dossou D’Almeida, Ministra delle politiche e dell’impegno giovanile del Togo. E proprio quello della ministra è stato il primo intervento del panel.

“Ridurre le disuguaglianze e la povertà è uno degli obiettivi che il Togo sta portando avanti, attraverso strategie precise di supporto diretto sia nelle zone rurali che nelle zone urbane, per dare sostegno a chi è in difficoltà e un aiuto ai giovani” ha detto la Ministra, che ha ricordato il valore della cooperazione e nello specifico del progetto di partenariato – ormai decennale – con il Credito Cooperativo italiano, che sta generando una “catena di valore” per i giovani e le donne togolesi.

Il progetto (avviato nel 2012) è realizzato da Federcasse in collaborazione con Coopermondo. Si propone di contribuire allo sviluppo rurale e all’autosufficienza alimentare del Togo sia attraverso il miglioramento delle condizioni di offerta e domanda di credito in zone rurali, sia attraverso uno scambio di esperienze e competenze nel campo della creazione di sistemi e di strategie finalizzate all’aumento della produttività e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Un momento del panel dedicato alla disuguaglianze.

Fabrizio Barca ha messo l’accento sulle troppe disuguaglianze non ineluttabili, frutto di disattenzione, incapacità di prevedere eventi prevedibili (pensiamo agli impatti della globalizzazione sulle produzioni nazionali) e non da ultimo da colpevole “cecità” di fronte alle disuguaglianze frutto di illegalità (il dato inaccettabile di 3 milioni e mezzo di lavoratori irregolari nel nostro Paese). Per Barca sarebbe stato anche importante non indebolire le forme di auto-organizzazione dei lavoratori (il sindacato) proprio nel momento in cui la globalizzazione avrebbe reso evidente che “se 600 milioni di lavoratori cinesi producono quello che produciamo noi si hanno impatti profondissimi sul nostro sistema di lavoro” (e delle tutele conseguenti).

Ida Di Stasio ha parlato dell’impegno di One Campaign Italia per portare alla attenzione dell’opinione pubblica le tematiche del mondo giovanile nel quale tante disuguaglianze indeboliscono l’apporto che i giovani possono portare allo sviluppo sostenibile.

Per Stefano Granata, occorre attivare le migliori risorse dei territori e risolvere il grande problema dei milioni di giovani che non studiano e non lavorano. E che non hanno opportunità vere di realizzare i propri sogni. La scuola, ha detto, è il primo luogo dove si generano le opportunità.

“La cooperazione è di per sè un modello inclusivo che sta a pieno titolo dentro l’Economia Civile – ha detto Granata – “Le disuguaglianze importanti, quelle vere, sono quelle che nascono nel non dare opportunità alle persone, di lavoro, di protagonismo sociale, di protagonismo nelle comunità. Tutti devono concorrere alla creazione di valore e sviluppo all’interno delle comunità”.

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