Maurizio Gardini – 63 anni, presidente del gruppo Cooperativo Conserve Italia (Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby) – è stato riconfermato alla Presidenza di Confcooperative per il quadriennio 2024 – 2028. L’elezione – da parte dei circa 800 delegati in rappresentanza delle 17.000 cooperative aderenti – è avvenuta nella giornata conclusiva dei lavori della Assemblea nazionale che si è tenuta al Teatro dell’Opera di Roma l’8 e il 9 maggio.

Lavoro, Comunità, Futuro. La funzione sociale della cooperazione”. E’ stato questo il titolo della 42esima assemblea nazionale della Confederazione delle Cooperative Italiane. L’appuntamento annuale si era aperto con l’Inno di Mameli eseguito dalla Schola Cantorum del Teatro e ha dato ampio spazio alla voce di tante storie che testimoniano il ruolo concreto della cooperazione nei territori (la sua funzione sociale) per creare lavoro, per tutelare i prodotti tipi locali, per contrastare lo spopolamento delle aree interne e creare occasioni di sviluppo, sostenendo i giovani ad intraprendere nuove professioni ed attività. E anche a porre un freno alla violenza di genere. Sul palco, anche i rappresentanti di tante cooperative hanno raccontato il loro prezioso lavoro quotidiano.

Un momento dell’intervento del presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini

Il messaggio del Presidente della Repubblica

“La cooperazione è fattore determinante d’impulso a uno sviluppo economico equo, solidale e inclusivo” – si legge nel messaggio inviato nella prima giornata dei lavori dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La società cooperativa è modello virtuoso, strumento efficace per tutelare anche le fasce più deboli della popolazione, orientando l’economia verso il benessere collettivo e concorrendo a promuovere le condizioni che rendono effettivo il godimento dei diritti fondamentali della Costituzione (..)”.

Costituzione e cooperative vivono un legame indissolubile nel tempo, riconosciuto dai Padri Costituenti della Repubblica Italiana, che nel 1947 hanno visto nella cooperazione uno strumento prezioso per ricostruire il Paese dalle macerie della guerra, tanto da riconoscerne la funzione sociale nell’articolo 45. E che ancora oggi può essere protagonista per fronteggiare il difficile scenario economico e costruire il bene comune ed il futuro del Paese. Perché la cooperazione è uno strumento straordinario per soddisfare richieste e rispondere ai bisogni delle persone, comunità e territori.

Il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.

“Il senso di appartenenza e lavorare in cooperativa – ha detto il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini nel suo intervento assembleare – apre una nuova stagione. Le cooperative affondano le radici nelle comunità e sono espressione del territorio. C’è voglia di guardare al futuro. E dalle tante storie cooperative si comprende l’entusiasmo e l’emozione”.

In particolare, il presidente Gardini ha messo in luce l’impegno di Confcooperative sui diversi dossier nei quali è impegnata: come l’alleggerimento della fiscalità sulle imprese in affanno per l’elevato costo del denaro; il contrasto alle false cooperative e alle false imprese (su questo, ha sottolineato il presidente, lo strumento della revisione cooperativa risulta fondamentale per mantenere l’autenticità del modello cooperativo e il rispetto della mutualità); il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, per la promozione della formazione come politica attiva del lavoro e anche per fronteggiare l’impatto delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. E ancora, l’azione costante dell’Associazione per contrastare il salario minimo e favorire un salario giusto; fino all’impegno per ottenere una Legge nazionale che garantisca un quadro giuridico per le cooperative di comunità, in particolare nei territori svantaggiati. “Il tempo stringe – ha detto il presidente Gardini – e oltre 5 mila comuni rischiano la desertificazione bancaria a causa di servizi che arretrano. In questo contesto, è decisivo il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali: in oltre 700 comuni rappresentano l’unico sportello bancario attivo”. Il presidente di Confcooperative si è infine soffermato anche sul contributo della cooperazione nell’ambito della sostenibilità ambientale e nella promozione per la diffusione delle CER in forma cooperativa.

L’ingresso del Teatro dell’Opera di Roma

I “NUMERI” DI CONFCOOPERATIVE

Confcooperative, nata nel 1919, associa 17.000 cooperative che danno lavoro a 540.000 persone (61% donne), fatturano 81 miliardi di euro e rappresentano oltre 3,2 milioni di soci.

DALLE ISTITUZIONI UN RICONOSCIMENTO SPECIFICO ANCHE ALLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Nel corso dell’assemblea ampia è stata la partecipazione delle istituzioni e della Chiesa Cattolica che hanno riconosciuto il grande valore della cooperazione e l’essere un partner strategico per favorire l’inclusione e ridurre le disuguaglianze economiche e sociali e favorire lo sviluppo del nostro Paese.

Il presidente della CEI, il Cardinale Matteo Zuppi

“Vi ringrazio per quello che siete”, ha affermato nel suo intervento il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Matteo Zuppi. “Solo nella cooperazione c’è spazio per tutti e non c’è nessuno che resta indietro. La capacità di coniugare solidarietà e sussidiarietà è quanto più bello e sapiente ci sia: auspico che il vostro protagonismo possa stimolare sia tutto il mondo della cooperazione e anche le chiese locali, innescando processi virtuosi. Nessuno si salva da solo ed insieme possiamo essere “tessitori di reti” per il nostro Paese”.

“La maggior parte del Paese è costituita da aree marginali e periferiche, ambiti territoriali classificati come «non performanti», che viaggiano a una velocità diversa rispetto ai centri metropolitani”, ha poi sottolineato il cardinale Zuppi. “Essi soffrono l’assenza di strumenti per una pur minima risposta alle crescenti necessità di chi vive questi territori. È bellissimo vedere che in tali contesti fragili molto spesso la cooperazione è l’unico avamposto economico, con imprese cooperative e Banche di Credito Cooperativo che si fanno vicine alle possibilità delle comunità”.

Da sinistra, il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini e il vicepremier Antonio Tajani

Le cooperative rappresentano una risorsa straordinaria per l’economia del nostro Paese. Anche il vicepremier e ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani ha sottolineato: “Le Banche di Credito Cooperativo rappresentano un patrimonio economico e finanziario che deve essere tutelato”. Il ministro, inoltre, ha ricordato il sostegno che in sede europea in qualità di vicepresidente del Parlamento europeo, aveva dato per estendere l’applicazione dello “Sme supporting factor” (lo specifico fattore in grado di ridurre l’assorbimento patrimoniale delle banche in caso di finanziamenti alle piccole e medie imprese) e favorire l’accesso al credito delle Pmi. “E’ giusto avere banche globali, ma anche banche di prossimità – ha sottolineato Tajani – che permettano a un agricoltore di comprare un trattore nuovo o possano aiutare un piccolo artigiano o commerciante. Conoscendo le persone, senza algoritmi, sanno chi può chiedere un prestito, capace di restituirlo. Abbiamo 4 milioni di piccole e medie imprese”.

GLI ALTRI RICONOSCIMENTI DEI MINISTRI IN CARICA

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.“Le cooperative sono un modello economico virtuoso che operano in Italia e pagano qui le tasse. Collaboriamo da sempre con voi per costruire un sistema di vigilanza sempre più efficace”.

Alessandra Locatelli, ministra per la Disabilità: “E’ necessario co-progettare insieme alla cooperazione per fare un salto di qualità, di mentalità e buon senso su cui investire. In tal senso si muove la riforma della disabilità”.

Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR “Grazie al lavoro del Governo abbiamo reso il PNRR realistico, l’Italia è il Paese con la migliore performance nel raggiungimento degli obiettivi. Proseguiamo la collaborazione con il mondo della cooperazione per indirizzare le risorse verso le peculiarità dei territori”.

Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali: ” ll nostro compito è quello di accompagnare chi vuole fare impresa perché possa farlo nel modo più consapevole e regolare, e sostenere chi vuol fare cooperazione, anche valorizzando le sollecitazioni che provengono dai corpi intermedi ( che si interpongono tra Stato e cittadini)”.

LE TESTIMONIANZE DELLE COOPERATIVE

Sul palco tante le storie delle cooperative, alcune nate con il sostegno delle Banche di Credito Cooperativo, “raccontate” per la loro preziosa funzione sociale ed economica nel territorio attraverso un video realizzato dal giornalista e film-maker Emilio Casalini.

Nel video, l’esperienza del Consorzio Melinda a Cles (Tn) che associa 16 cooperative, nato nel 1989 per tutelare un prodotto di qualità come le mele coltivate nel territorio della Val di Non e che attualmente ne produce 400 mila tonnellate all’anno; la CCL Cerchi Casa di Milano nata nel 1974 che associa 30 cooperative di abitazione sul territorio milanese con l’obiettivo di fornire una casa offrendo un servizio affidabile e che realizza anche alloggi in proprietà e in affitto sia in edilizia libera sia a canone agevolato e sociale per migliorare la qualità della vita dei soci e della comunità; la Cooperativa di Comunità Vivi Calascio (AQ) che nasce nell’Appenino abruzzese nel 2020 con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento del territorio assicurando servizi necessari e creare occasioni di sviluppo.

Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini e i cooperatori

Toccanti anche le testimonianze dei rappresentanti di alcune realtà – simbolo, come la Trafocoop di Tavernelle (PG), iniziativa di workers buyout che produce e vende trasformatori elettrici. Nata dall’intraprendenza di un gruppo di operai che ha deciso di unirsi in cooperativa per rilevare la Trafomec, azienda per cui lavoravano e che aveva dichiarato il fallimento. L’esperienza ha ricevuto anche il sostegno della BCC Centro Toscana Umbria. Ed ancora, la cooperativa L’Operosa di Bologna (nata nel 1951 grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani che iniziarono a svolgere servizi di pulizia e giardinaggio nella stazione di Bologna. Con il passare del tempo la cooperativa ha ampliato la tipologia dei propri servizi – grazie anche al contributo della BCC Ravennate forlivese e imolese – garantendo un’offerta diversificata e qualificata. Attualmente conta 4.000 lavoratori e un fatturato di 140 milioni di euro, con commesse in diversi Paesi esteri). Da ultima, la CTA – Cooperativa Territorio Ambiente, Rocca San Casciano (FC), una cooperativa forestale che opera su tutto il territorio nazionale ed è diventata un importante strumento di integrazione sociale e lavorativa per i migranti.

IL “RACCONTO” DELLE COOPERATIVE NEL VIDEO DI EMILIO CASALINI

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