Due mesi che hanno cambiato la vita di tutti noi. Due mesi di emergenza che dovranno servire per cambiare il nostro modo di vivere e di essere. Con particolare attenzione ai temi ambientali. Sono stati questi gli argomenti al centro del webinar di approfondimento “Dal lockdown al knockdown?” tenutosi il 18 maggio, primo incontro online di preparazione alla seconda edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, riprogrammato, dopo i mesi dell’emergenza Coronavirus, dal 25 al 27 settembre sempre a Firenze (Palazzo Vecchio).

Nel corso del webinar – coordinato da Lorenza Lei (Prorettore Università e-Campus) – si sono confrontati il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e co-fondatore NeXt Leonardo Becchetti, Andrea Delogu, conduttrice radiotelevisiva e Alessandra Ghisleri, direttrice Euromedia Research.

Il webinar di approfondimento *“Dal lockdown al knockdown?”* tenutosi il 18 maggio.

“La natura, durante questo periodo di lockdown, si è ripresa il suo ruolo predominante” ha spiegato il ministro Costa, confermando “come basti veramente poco per arrivare a mitigare il problema ambientale”. La tragedia del coronavirus rimane, ma “non deve essere seguita da una nuova tragedia ambientale. Dobbiamo prendere nota di quanto successo per cambiare il paradigma dell’ambiente. Non è vero, infatti, che la ripresa economica sia necessariamente in contrasto con la sua tutela”.

Sicuramente, ha sottolineato il ministro, in questo momento in cui possiamo riflettere sulle conseguenze della crisi, la prima cosa da fare “è dare liquidità e far sopravvivere aziende e famiglie per arrivare alla terza fase, quella della ripartenza”. Si deve puntare ad “un piano energia e clima” perché ripresa economica, economia, produzione non sono sempre in contrasto con la difesa dell’ambiente, ce lo dicono tutti i grandi economisti che si può fare”.

“Oggi questa epidemia – ha sottolineato invece Leonardo Becchetti – ci lancia un campanello di allarme: parlare di rischi ambientali ed economici non è da radical chic. Secondo il professore, “le aree di squilibro del nostro sistema sono tutte correlate e se le affrontiamo separatamente, non riusciremo a risolverle. Dobbiamo far ripartire l’economia, ma in maniera etica guardando alla tutela dell’ambiente”. A questo va collegata la digitalizzazione del lavoro e dell’istruzione che secondo Becchetti “possono rappresentare opportunità importanti anche per la riduzione dell’inquinamento.

Abbiamo davanti una preziosa occasione per riflettere e cambiare il nostro modo di vivere. “Non è sicuramente facile – ha aggiunto -, ma è una battaglia culturale e politica che dobbiamo affrontare. Abbiamo davanti un’opportunità eccezionale: non sprechiamola. L’Economia Civile in questa situazione di crisi propone un nuovo paradigma che amplia la tradizionale dicotomia stato-mercato, introducendo elementi come la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale di impresa. Domani la nostra società sarà migliore se saprà tenere insieme questi quattro elementi e restituire ai cittadini il ruolo di attori primari dell’economia, capaci di indirizzare la società verso modelli più equi e sostenibili”.

I webinar in preparazione del Festival di Firenze, a cadenza mensile, dopo quello dell’ambiente affronteranno altre questioni rilevanti come le prospettive del mondo della scuola, delle imprese, delle filiere tradizionalmente trainanti come il turismo. Sempre alla ricerca di possibili nuovi paradigmi di sviluppo. Prossimi appuntamenti il 23 giugno sui temi della scuola con, tra gli altri, la vice ministra della Istruzione Anna Ascani; mentre il 14 luglio sarà ospite del webinar Fnec il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, in dialogo con il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.

E’ possibile seguire e rivedere tutti i webinar sulla pagina Facebook del Festival Nazionale dell’Economia Civile.

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