In avvio della quarta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, è stato letto il Messaggio inviato ai partecipanti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Ricostruire e fare pace è un compito più che mai gravoso ai giorni nostri ed è lodevole che il Festival Nazionale dell’Economia Civile lo abbia posto al centro della riflessione di questa IV Edizione” esordisce il Messaggio del Presidente della Repubblica.

“Persona e ambiente – prosegue – sono i valori che ci interpellano nella nostra quotidiana attività e nella nostra capacità di creare il futuro”.

“Viene chiamata in causa – continua il Messaggio – la responsabilità di ciascuno nel contesto del territorio in cui opera affinchè possano prevalere le buone pratiche nello sviluppo di un modello di vita sostenibile, ispirato al criterio della uguaglianza di opportunità tra persone, comunità, popoli“.

“Con questo auspicio – termina il Messaggio – invio a quanti prenderanno parte alle giornate del Festival i più cordiali auguri di buon lavoro”.

ATTUALIZZARE LA “CARTA DI FIRENZE PER L’ECONOMIA CIVILE”

Sostenere, credere, promuovere, valorizzare, investire proporre coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente, attivare. Sono gli 8 verbi espressione della Carta di Firenze per l’economia Civile, che era stata presentata nella seconda edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, il 27 settembre 2020 e che è stata ricordata nella prima giornata del Festival fiorentino,

Uno degli obiettivi della quarta quarta edizione del Festival è quello di integrarla, accompagnando ai verbi dell’Economia Civile le 3 “Diventità”. Vale a dire, lezioni capaci di generare cooperazione e percorsi di pace.

LE TRE DIVENTITA’ DELL’ECONOMIA CIVILE

Prima Diventità

Ribaltare completamente il rapporto tra teoria e pratica. La teoria, necessaria per il cambio culturale che vogliamo realizzare, apre e si apre alle esperienze che concretizzano principi e valori spesso intangibili.

Evidenziare in tutti gli eventi legati all’economia civile quello che molti non riescono a fare. Dare il ruolo da “attori protagonisti” alla testimonianze e alla loro diversità, vale a dire a tutte quelle realtà che esistono già oggi e non in un futuro incerto.

Guardarsi in faccia, chi siamo, chi rappresenta la domanda di economia civile, non solo l’offerta: amministrazioni pubbliche, imprese, scuole e proporre soluzioni condivise.

Seconda Diventità

Diventare un connettore delle esperienze locali e nazionali coerenti con l’Economia Civile. Uno spazio che diventa luogo di relazione e scambio su quanto emerge ogni anno dalle altre organizzazioni imprenditoriali, istituzioni culturali e politiche, realtà del Terzo Settore, oltre che da tutti quegli eventi/Festival che decidono di stare in buona compagnia verso obiettivi comuni.

Non essere additivi ma partire dall’esistente e valorizzare la diversità/molteplicità degli approcci. Investire in comunicazione è la cosa minore, bisognerà investire nelle relazioni. Collaborare senza sviluppare alcun atteggiamento paternalistico e capire cosa ci unisce, quali sono i nessi comuni fra le esperienze concrete. In questo modo, col Festival si possono accendere i riflettori su esperienze che incidono in ambito locale, ma non hanno riconoscimento oltre il locale

Terza Diventità

Premialità versus incentivo. Partire dal bene, fatto bene e in rete. Assumere sempre di più “il premio alla virtù come via allo sviluppo economico e civile”. Ricompensare correttamente le virtù civili, creando o riformando istituzioni che favoriscano comportamenti cooperativi, e scoraggino quelli non cooperativi e opportunistici sia nell’ambito politico che nella società civile.

carta economia civile — La presentazione della Carta di Firenze per l’Economia Civile al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella seconda edizione del Festival il 27 settembre 2020.

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