“L’ora di partecipare”. Questo il tema che segnerà le quattro giornate dei lavori della sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile- nato da una idea di Federcasse e realizzato insieme alla Scuola di Economia Civile, Next – Nuova Economia per tutti e Confcooperative – iniziato oggi a Firenze (e che si concluderà domenica 6 ottobre).

Come lo scorso anno, la prima giornata si è inaugurata presso il Polo Universitario di Novoli, alla presenza di centinaia di studenti che hanno seguito i lavori con grande interesse e partecipazione.

*Un momento del panel introduttivo della sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile apertosi a Firenze giovedi 3 ottobre al polo universitario di Novoli*

Nel primo panel – dopo il saluto introduttivo della Rettrice Alessandra Petrucci – dedicato alle “Dimensioni costituzionali della sostenibilità” i contributi di Marta Cartabia (già Presidente della Corte Costituzionale); Antonella Sciarrone Alibrandi (Giudice Costituzionale), Paolo Venturi (Direttore AICCON), Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione per la Sostenibilità) e il “rapper” Francesco “Kento” Carlo. Di particolare impatto la testimonianza di Francesco Carlo, che ha presentato la sua esperienza di sostegno nei carceri minorili ed ha offerto alla vasta platea di giovani una realtà complessa e difficile – come quella del carcere minorile – che ha potuto trovare in diverse occasioni una leva di riscatto nell’impegno musicale e in un genere “il rap” che meglio di altri riesce ad intercettare ed a far esprimere i disagi giovanili.

La mattinata è proseguita con il dialogo tra il Direttore di RaiNews 24 Paolo Petrecca e il Ministro Per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi (sul Servizio civile come “partecipazione attiva nella società”) e con la Tavola Rotonda “Le città sono vive – l’eredità civile di Giorgio La Pira” cui hanno partecipato la Presidente della Fondazione Giorgio La Pira Patrizia Giunti; il professor Luigino Bruni (Presidente della Scuola di Economia Civile); la docente della Scuola Beatrice Cerrino, l’urbanista Elena Granata. Occasione unica per far conoscere ai giovani presenti il pensiero e le tante realizzazioni di Giorgio La Pira, Sindaco di Firenze dal 1951 al 1957 dopo essere stato anche Componente della Assemblea Costituente e Sottosegretario al Lavoro ed alla Previdenza Sociale. Centrale, nel pensiero di La Pira, l’attenzione alla “città” come luogo dove si sviluppa l’umanesimo umano. Città che sono il punto di incontro tra le persone, che debbono pertanto facilitare il dialogo ed al tempo stesso rendere concreto – architettonicamente – il valore della comunità. Il pensiero di La Pira – è stato ricordato – è ancora oggi di una attualità sorprendente. Anche in relazione all’impegno per promuovere la Pace nel mondo (negli anni più drammatici della Guerra Fredda). e con il cuccio del conflitto in Medio Oriente (in uno dei suoi ultimi interventi, il sogno di “Riconciliare Israele con Ismaele”.

IL MODELLO DELLA CIVIL SOCIAL BUSINESS CITY

Il modello della Civil e Social Business City è uno schema elaborato dal Premio Nobel Muhammad Yunus che prevede la collaborazione tra aziende, università e terzo settore per risolvere le problematiche socio-ambientali dei territori.

Si lavora su tre diversi problemi sociali o ambientali, come propone il Premio Nobel Yunus per lo sviluppo equo delle comunità locali: Zero Esclusione, Zero Disoccupazione e Zero Inquinamento.

L’Economia Civile attraverso la Carta di Firenze si impegna ad agire per promuovere la diversità e l’inclusione sociale, sostenere il valore del lavoro e delle persone, coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente.
La convergenza di visione tra questi due approcci permette di dar vita ad una strategia per lo sviluppo delle città in chiave sostenibile: chiamando all’azione in primis i giovani abitanti che vogliono costruire opportunità economiche secondo i principi dell’economia civile, partendo dal basso.

Proprio in quest’ottica, la prima giornata del Festival ha ospitato l’Hackathon dedicato ai giovani e agli studenti che con le loro idee contribuiranno allo sviluppo concreto di una nuova idea di città, solidale e inclusiva.

Le migliori confluiranno all’interno dell’HUB di Firenze coinvolgendo imprese e associazioni locali e accompagnate alla loro realizzazione.

Firenze, infatti, vuole essere la prima sperimentazione di una Civil Social Business City in cui gli attori attivi sul territorio possano partecipare alla costruzione di un modello economico non orientato esclusivamente al profitto, che grazie alla rete relazionale preesistente, alla giusta combinazione di interessi sociali, ambientali e produttivi in una sana e costruttiva collaborazione tra centro e periferia.

Potrebbe interessarti anche

Verso un’agricoltura sostenibile

Settembre: bandi, premi di laurea e concorsi di idee

Servizi green in azienda in ottica welfare

Le BCC a sostegno della popolazione ucraina

Attenzione alle truffe perpetrate a nome di “BCC Federcassa Spa”

Resta aggiornato sul mondo del Credito Cooperativo