Ai nastri di partenza il “Microcredito di Libertà”, il progetto di emancipazione economica delle donne vittime di violenza frutto dell’intesa fra il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, Federcasse, l’ABI, l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), la Caritas Italiana, siglata nel 2020.

Con la pubblicazione, da parte del Ministero il 19 aprile, dell’Avviso Pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse degli operatori finanziari, le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali potranno presentare ufficialmente la richiesta di adesione al progetto entro il 17 giugno 2022.

I vantaggi del Microcredito

Il microcredito è un finanziamento di importo contenuto finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far fronte a spese d’emergenza. È concesso a persone in difficoltà dal punto di vista sociale ed economico che generalmente sono escluse dai circuiti finanziari tradizionali.

Grazie alle intuizioni dell’economista e banchiere bengalese Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank, il microcredito è divenuto nei paesi in via di sviluppo uno strumento diffuso di lotta contro la povertà. Questo grazie alla concessione di prestiti alle famiglie che vivono, ad esempio, dei proventi di micro-imprese a conduzione familiare o di piccole cooperative. Nel 2006 Yunus ha ricevuto il Premio Nobel per la pace per il suo impegno a favore dello sviluppo dell’auto-imprenditorialità e delle economie locali.

Microcredito, peraltro, insito anche nella pratica e nella esperienza della cooperazione di credito rurale sin dalle sue origini. Le stesse prime Casse di Prestito promosse da F.W. Raiffeisen nella Germania della seconda metà del 1800 si basavano sul concetto, poi sviluppato ulteriormente da Yunus che ebbe modo di avvicinare il suo pensiero, di piccoli “circoli di credito” nei quali prestiti di piccola entità (frutto dei risparmi comunitari) erano garantiti dagli appartenenti alla medesima comunità. E’ allora un filo rosso che unisce idealmente esperienze lontane nel tempo ma accomunate da una medesima visione dello strumento creditizio.

Quando il microcredito è anche uno strumento di libertà

Più recentemente, uno dei primi esperimenti di microcredito di Yunus – come noto – fu proprio dedicato alle donne. Il banchiere prestò 27 dollari a un gruppo di lavoratrici che realizzavano cesti di bambù, per aiutarle a mantenere la propria attività, messa in pericolo da difficoltà finanziarie. Da qui l’intuizione che tante piccole iniziative potevano rivitalizzare l’economia di interi paesi; oltre ad essere un passepartout verso l’emancipazione economica delle categorie sociali più svantaggiate.

Da allora, di strada ne è stata fatta. Secondo i dati dell’Ente nazionale per il Microcredito, dal 2012 a oggi i finanziamenti comunitari per i progetti gestiti dall’Ente ammontano a 37,2 milioni di euro.

Con il Microcredito di Libertà, le BCC (con il coordinamento di Federcasse) parteciperanno all’attivazione di un sistema di microcredito dedicato all’emancipazione delle donne vittime di violenza. Violenza che troppo spesso si alimenta con la mancanza di indipendenza economica, che impedisce alla vittima di ribellarsi e denunciare. Nel solo 2020, secondo i più recenti dati Istat, il 38% delle donne che si sono rivolte ai centri anti-violenza, ovvero più di 1 donna su 3, ha denunciato di subire soprusi di tipo economico.

“Se è vero che la violenza prolifera dove ci sono solitudine e sudditanza, agire anche sul piano economico, oltre che su quello psicologico e delle relazioni, è determinante”
Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse

A finanziare l’iniziativa del Microcredito di libertà sarà l’apposito “Fondo per il Microcredito di Libertà”. Il Fondo ha una dotazione pari a 3 milioni di euro, di cui 2,5 milioni di euro destinati a garantire i prestiti e i restanti 500 mila euro ad abbattere i tassi di interesse.

I progetti internazionali di microcredito sostenuti dal Credito Cooperativo

Anche a livello di cooperazione internazionale, il, microcredito è uno strumento di libertà. Lo confermano i progetti del Credito Cooperativo in Togo ed Ecuador. In questi paesi, in particolare, Federcasse e alcune Banche di Credito Cooperativo sono impegnate da anni in programmi di cooperazione tecnica per la diffusione della microfinanza e per lo sviluppo economico e sociale delle comunità rurali; programmi che vedono protagoniste primarie proprio le donne.

La Microfinanza campesina in Ecuador

A novembre 2021, inoltre, è stato firmato in Togo un accordo tra la rete delle Casse rurali locali (Fececav) e l’Unione delle donne rurali (Ugfrto). L’accordo è finalizzato a realizzare programmi di piccolo credito con un fondo di garanzia. Questo fondo può contare, per la fase di avvio, su risorse messe a disposizione dalla Fondazione Tertio Millennio ETS e con la collaborazione di iDEE – Associazione delle donne del Credito Cooperativo.

Sviluppo rurale e cooperativo in Togo

Approfondisci

Nell’area riservata “NOI Credito Cooperativo” è disponibile la circolare Federcasse sull’Avviso Pubblico ministeriale, con i relativi allegati, per presentare le manifestazioni di interesse al progetto “Microcredito di libertà”.

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