Allo stato attuale, “sicuramente ci sono elementi oggettivi” per andare nella direzione di un taglio dei tassi di interesse, visto che ci troviamo davanti ad un “riassorbimento della fiammata inflazionista che nei mesi scorsi ci ha molto preoccupati”.

E’ quanto sottolineato dal Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti, nell’intervista rilasciata il 4 gennaio al Tg Economia di Rainews24. L’auspicio, ha sottolineato, è che ci sia una inversione di tendenza da parte della BCE che determini da subito una pausa nell’aumento dei tassi, fino ad arrivare ad un calo, anche prima di giugno 2024, cosa che non indebolirebbe la battaglia contro l’ inflazione”.

L’ECONOMIA ITALIANA HA DEI PUNTI DI FORZA

Parlando della situazione attuale dell’economia italiana, Gatti ha sottolineato come “c’è un rallentamento evidente dell’economia italiana e degli investimenti, sia per l’incertezza delle prospettive sia per l’inflazione che ha eroso la fiducia di imprenditori e famiglie. Tuttavia riteniamo che l’economia italiana abbia dei punti di forza: c’è una buona tenuta dell’occupazione che è incoraggiante e poi alcuni fondamentali importanti che possono contribuire alla ripresa in un’ottica di sviluppo sostenibile”.

“Non possiamo concentrarci solo su fattori quantitativi – ha aggiunto il Dg di Federcasse -, ma è il momento di guardare anche alla qualità della crescita economica”, perché nell’erogazione del credito ora conta non solo il merito ma anche gli indicatori che riguardano la sostenibilità. “Non solo sviluppo, quindi, ma sviluppo nella sostenibilità sia sociale che ambientale”.

LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI E LA MANCATA APPROVAZIONE DEL MES

Sulla mancata ratifica del MES da parte dell’Italia, Gatti ha ricordato come questo rappresenti “un meccanismo complesso che ha due funzioni essenziali: la prima, quella di andare in soccorso di Stati che sono in difficoltà con la finanza pubblica, ma solo se sia lo stesso Stato interessato a richiederlo. La seconda, quella di rafforzare i meccanismi di messa in sicurezza delle banche. Nello specifico, una previsione che al momento non riguarda l’industria bancaria italiana che sta vivendo una fase di solidità”.

Sulla tassazione degli extraprofitti sulle banche, il Dg ha ricordato come Federcasse – nei mesi del dibattito sulla misura – abbia fatto presente che “per obbligo le BCC destinano a patrimonio almeno il 70% degli utili, arrivando anche a quasi il 90%”. Si tratta di una “filosofia” – quella poi definita dal provvedimento governativo – che il Credito Cooperativo ha sempre seguito per legge, potendo con questo aumentare il credito a famiglie e imprese. “La stragrande maggioranza delle banche – ha concluso Gatti – ha scelto di destinare l’equivalente della tassa al consolidamento del patrimonio, contribuendo a rafforzare ulteriormente l’industria bancaria italiana e a mantenere costanti i flussi di credito a famiglie e imprese”.

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