L’intermediazione creditizia svolge una funzione fondamentale per efficientare l’incontro fra domanda e offerta di credito, ruolo ancora più importante in una situazione storica in cui le crisi sociali ed economiche si susseguono senza soluzione di continuità ed emerge la necessità di innovare i meccanismi di supporto all’economia reale dei territori.

E’ quanto si legge nel Rapporto Ben Vivere delle province 2023 in Italia, presentato oggi a Firenze. Un capitolo del dossier è dedicato proprio al rapporto fra inclusione finanziaria e generatività con l’obiettivo di “aprire piste di ricerca per migliorare l’interpretazione dei fenomeni legati alle condizioni di ben-vivere dei territori, lasciando alla comunità il compito di scegliere quali fra le tante piste rappresentano nelle singole realtà orizzontali o verticali quelle di maggiore interesse e quindi quelle alle quali dedicare ulteriori capitoli di approfondimento”.

IL MODELLO COOPERATIVO DELLE BCC E LA GENERATIVITA’

In particolare, si sottolinea come “la relazione causale fra il modello cooperativo di prossimità delle BCC-CR e la generatività in atto ha già trovato conferma in un recente studio (Bobbio, Magnani e Semplici, 2023), in cui si dimostra come la prossimità multidimensionale delle banche sia una leva per attivare la generatività locale, soprattutto in quei contesti nei quali si registrano maggiori livelli di fragilità economica e lavorativa”.

“Il grado di inclusione finanziaria (finanziamenti concessi e accessibilità al credito) – si legge nell’intervento a firma del Diretto Generale di Federcasse, Sergio Gatti, pubblicato oggi su Avvenire – è legato significativamente ai livelli di generatività dei territori. Il Rapporto conferma la “relazione causale” fra il modello cooperativo di prossimità delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali-Casse Raiffeisen (BCC) e la “generatività in atto”.

Nel Rapporto, infatti, si evince come “studiando la correlazione fra il livello di inclusione finanziaria e la percentuale di clienti affidati alle BCC-CR sul totale dei clienti presenti nelle province emerge un coefficiente significativo al 95% e pari a 0,2771 a fronte di una relazione significativa (95%) ma negativa fra la percentuale di clienti affidati alle altre banche”. In maniera più semplice, quando la percentuale di clienti BCC-CR aumenta, “aumenta anche il livello di inclusione finanziaria”.

Il perché di un simile dato – si legge ancora – è da ricercarsi nel peculiare “modello di erogazione del credito del sistema cooperativo, destinato per la quasi totalità alla zona di competenza: l’operatività è vincolata a una determinata area di appartenenza, garantendo così a famiglie e imprese del territorio la tutela del proprio diritto al credito”.

E’, come spiega Sergio Gatti, “la finanza geo-circolare che consente di trasformare in finanza per il lavoro (a famiglie e imprese) il risparmio raccolto in quello stesso territorio. Questi dati suggeriscono come la costruzione di un sistema finanziario incentrato sui principi della responsabilità civile del territorio sia di importanza vitale per consentire un aumento del livello di inclusione finanziaria e, conseguentemente, un aumento della capacità generativa delle nostre comunità”.

LA PRESENZA CAPILLARE SUL TERRITORIO

I finanziamenti rimangono sul territorio per la promozione dell’economia reale. Bisogna ricordare infatti che, secondo gli ultimi dati in 723 Comuni italiani le BCC sono l’unica presenza bancaria.

Dati questi che, secondo il Rapporto, “suggeriscono che la costruzione di un sistema finanziario incentrato sui principi della responsabilità civile del territorio è di importanza vitale per consentire un aumento del livello di inclusione finanziaria e, conseguentemente, un aumento della capacità generativa dei territori”.

“Oltre il limite – conclude Gatti – è capire come continuare ad essere presenti in quei Comuni e come riuscire ad essere presenti anche in altri Comuni con forme nuove di prossimità che intreccino quella geografica e quella digitale”.

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