Ripartire dal rispetto dell’ambiente, fatto non solo di regole contro lo spreco o l’inquinamento, ma di un nuovo modo di organizzare lavoro, relazioni, comunicazione. L’Economia Civile, per questo, guarda ad un futuro green e condiviso.

Su questo tema si sono confrontati al Festival Nazionale dell’Economia a Firenze – durante il panel “In buona compagnia… nell’ecologia integrale” – Sergio Gatti (Direttore Generale Federcasse); Matteo Maria Zuppi (Presidente Conferenza Episcopale Italiana); Patrizia Toia (Vice Presidente ITRE Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia); Riccardo Puglisi (Economista); Anna Meda (Blogger Storie Sfuse).

“Il concetto di ecologia integrale appare già nell’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco”, ha ricordato Sergio Gatti. “Tutto è connesso, tutto è collegato”. Occorre dunque “uno sguardo d’insieme, per una transizione ecologica che porti ad un vero cambiamento”.

“Papa Francesco – ha ricordato invece il Cardinal Zuppi – è molto avanti su tanti argomenti, tanto che le sue parole sono state citate da tutti, anche con sensibilità diverse. Se non c’è la giusta comunicazione, i contenuti restano distanti dalla vita. Qui al Festival si parte dalla vita per poi dare risposte concrete ai problemi quotidiani”.

CINQUE AZIONI PER UNA TRANSIZIONE GREEN

Sono cinque secondo il Direttore Generale di Federcasse, le azioni da compiere “insieme” partendo proprio da un’accelerazione sulla conversione energetica e su interventi per l’efficientamento energetico. E poi ancora, rendere subito “adattati” i territori ad affrontare i cambianti climatici perché la transizione richiede tempo; così come puntare sulla formazione per una vera cultura del rischio approfondendo la ricerca e la conoscenza.

Parlando dell’impegno delle BCC per la sostenibilità, Gatti ha ricordato come il 73% dell’energia dei circa 4 mila sportelli presenti sul territorio provenga già oggi da fonte rinnovabile.

Inoltre, Federcasse insieme a Confcooperative, è impegnata sul tema delle comunità energetiche, come anche ad accompagnare le imprese socie e clienti verso una transizione green che sia consapevole della sua “complessità”.

Federcasse ha inoltre realizzato una mappatura delle zone a rischio idrogeologico, stimando l’esposizione del sistema bancario italiano nonché il suo impatto sulla demografia di impresa e sull’erogazione del credito. Un dato preoccupante – ha detto Gatti – è che in base a questa mappatura risulta come il 25% dei prestiti erogati da tutto il sistema bancario sia in zone ad alto rischio idrogeologico.

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