L’ 11 giugno si è svolta, nella nuova sede di Confcooperative Piemonte a Torino (foto in alto), l’Assemblea annuale della Federazione BCC Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Un’occasione importante nel corso della quale è stato approvato il bilancio 2020 e rinnovate le cariche sociali. Confermati Sergio Marro (presidente CRA di Boves) nella carica di presidente e Tino Cornaglia (presidente di BCC d’Alba e presidente di Confcooperative Piemonte) in qualità di vicepresidente.

Nel corso dei lavori assembleari è stata ampia la partecipazione dei presidenti e dei direttori delle BCC socie e i momenti di confronto e di condivisione sulle principali novità, tra cui le modifiche statutarie e le sfide del prossimo futuro.

“Sono convinto che le nostre BCC giocheranno un ruolo sempre più fondamentale nella ripresa economica e sociale del nostro territorio” ha detto il presidente Marro nel corso della lettura della relazione. “Abbiamo tutte le carte in regola per guardare con fiducia alle sfide e per dare il nostro contributo al Paese”.

Successivamente, il presidente ha concentrato l’attenzione sul tema della regolazione europea in materia bancaria. “Accanto alla consapevolezza degli indubbi aspetti positivi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea – ha detto – è altrettanto doveroso per noi non tacere circa le preoccupazioni derivanti dall’impostazione generale della regolazione europea in materia bancaria che, come ben sappiamo, ha impattato in misura sempre maggiore sull’attività quotidiana e sull’organizzazione in Gruppi delle nostre banche. Nell’ultimo decennio, il Credito Cooperativo è stato sottoposto a un’alluvione normativa con pochi precedenti che, senza l’intervento puntuale ed efficace svolto da Federcasse, sarebbe stato ancora più deleterio. Il protrarsi di questa situazione ci lascia presagire che il prossimo futuro non sarà facile. Ma, ancora una volta, il Credito Cooperativo farà fronte alle necessità con coesione e portando avanti i valori della cooperazione”.

Per il vicepresidente Cornaglia, “Le BCC sono state, anche in questa fase così delicata, al costante servizio della comunità e hanno il compito di diventare un punto di riferimento per il territorio. Questo grazie al loro carattere mutualistico e alla democrazia economica realizzata attraverso la partecipazione dei soci. Ho il piacere di vedere quotidianamente la passione e il contributo continuo che le tante società cooperative sanno dare al nostro territorio. Se ciò è vero per le imprese in generale, lo è certamente anche per le banche cooperative, che dimostrano la capacità di distinguersi per impegno e legame con la comunità. Dobbiamo continuare a mettere il territorio e le persone al centro, perché sono certo che senza questi due elementi non possa esserci sviluppo”.

Alla Assemblea è intervenuto anche il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti: “Le BCC, a seguito della pandemia – ha detto – si trovano di fronte all’inevitabile necessità di accompagnare il cambiamento e di agevolare le diverse transizioni che si intrecciano – ecologica, sociale, digitale, del lavoro, demografica – sostenendo gli investimenti delle famiglie e delle imprese e quindi il protagonismo dei territori. Avremo la possibilità di cogliere opportunità, implicite ed esplicite, che il contesto ci offrirà. Per la loro propria natura, le Banche di Credito Cooperativo non resteranno ai margini di progetti e processi di importanza crescente per le comunità”.

“Le sei missioni del PNRR, dalla cultura alla rivoluzione verde al rafforzamento dei presìdi sanitari, ha detto ancora Gatti, interessano tutti i cittadini e tutti i luoghi del nostro Paese. Grazie anche alla propria capillare presenza, le BCC potranno – anche con il supporto delle Capogruppo Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca – aiutare a realizzare nei territori i contenuti delle sei missioni con una tipica logica mutualistica. Il punto di partenza è certamente la maggiore valorizzazione dell’offerta che già abbiamo a disposizione”.

Infine, il direttore generale di Federcasse, richiamando la letteratura economica internazionale, ha concluso: “Le BCC hanno avuto il merito di ridurre le disuguaglianze di reddito. In che modo? Finanziando il lavoro, attraverso il credito alle famiglie e alle imprese. E’ la conferma scientifica dell’efficacia e della attualità di un modo alternativo – quello appunto mutualistico – di fare banca. Questo è – e deve continuare a essere – il nostro valore aggiunto. E ancora, tengo a sottolineare il ruolo determinante delle persone. Se le BCC hanno saputo sostenere la resilienza delle famiglie, se la fiducia è in crescita continua, come testimonia l’aumento del numero dei soci, se le nostre realtà possono vantare una grande solidità, tutto questo è grazie al lavoro costante di voi tutti”.

Bilancio 2020, i dati principali

Nel corso del 2020, le 9 BCC associate ( BCC BeneBanca, CRA Boves, BCC Caraglio, BCC Casalgrasso, BCC Cherasco, BCC Pianfei e BCC Valdostana aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale e Banca d’Alba e Banca Alpi Marittime aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea) hanno incrementato la base sociale, accogliendo 3.290 nuove adesioni e giungendo ad un totale di 141.046 soci (+2,39%). Sono cresciute anche la raccolta diretta (+5,69%) e gli impieghi verso la clientela (+1,89%). Il patrimonio netto complessivo e il totale delle riserve si sono rafforzati segnando, rispettivamente, un aumento del 2,85% e del 5,12%. In lieve flessione il capitale sociale (-1,13%). “Le variazioni più significative sono riscontrabili nella notevole riduzione degli utili di esercizio – si legge dalla relazione – che, pur attestandosi intorno ai 38 milioni di euro, hanno segnato un -19,63%, e, al contrario, in un significativo aumento del totale dell’attivo di stato patrimoniale pari a un +12,55% che lo ha condotto a 16,8 miliardi di euro”.

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