Come si può combattere lo spopolamento dei piccoli borghi, soprattutto, delle aree interne? Per immaginare proposte e soluzioni ad un problema così complesso, si è svolto lo scorso 23 settembre, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, un importante convegno della Federazione Marchigiana delle BCC dal titolo: “Le radici & il futuro: le BCC per uno sviluppo partecipato delle Comunità”.

Alla presenza delle massime autorità politiche, religiose e civili della Regione Marche, la Federazione locale ha voluto ospitare, anche i massimi esponenti del Credito Cooperativo nazionale. Erano presenti, infatti, oltre al presidente della Federazione, Sergio Cugini e il direttore Ennio Di Foglio, che hanno fatto gli onori di casa, il presidente di Iccrea Banca, Giuseppe Maino, il presidente e il direttore di Federcasse, Augusto dell’Erba e Sergio Gatti, il presidente della Federazione Lombarda delle BCC e della Fondazione Tertio Millennio ETS Alessandro Azzi.

La platea del convegno, in prima fila il presidente della Federazione Marchigiana Sergio Cugini *(il secondo da sinistra).*

Una giornata di lavoro intensa con i responsabili nazionali e locali delle BCC per confrontarsi con la politica regionale, i sindaci dei territori (dove hanno sede e operano le BCC), le associazioni di categoria e l’Università. Insieme per condividere e immaginare soluzioni concrete contro lo spopolamento delle aree interne della Regione. Un problema serio e complesso al quale si sta cercando di dare risposte, da più parti, il più possibile concrete. E l’evento annuale, organizzato con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche, è andato proprio in questa direzione.

Al convegno – moderato dalla giornalista di Radio 24 Debora Rosciani – erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il presidente del Consiglio regionale Marche con un intervento in video conferenza, Dino Latini e la sottosegretaria all’Economia e alle Finanze, Lucia Albano.

IL RUOLO DELLE BCC CONTRO LO SPOPOLAMENTO E LA DESERTIFICAZIONE BANCARIA

Nel corso dell’evento è emerso il ruolo fondamentale delle banche di comunità. Infatti, la “desertificazione bancaria”, con il suo impulso indiretto allo spopolamento, soprattutto, delle zone interne, trova nelle BCC un autentico baluardo di difesa del territorio marchigiano: le 14 Banche di Comunità Marchigiane sono presenti in 105 Comuni (su 166 bancati) e operano con 192 sportelli, 315 ATM. In 21 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria a presidiare il territorio, in controtendenza netta con il fenomeno della desertificazione in corso.

A spiegare le principali peculiarità di una Banca di Credito Cooperativo il presidente Sergio Cugini che ha sottolineato come “l’utile prodotto venga per gran parte accantonato e non distribuito agli azionisti, diversamente da quanto accade nelle banche tradizionali, istituite espressamente per produrre reddito da destinare agli azionisti sotto forma di dividendi. Per questo le BCC, da oltre cento anni, con i loro valori e principi, sono “diverse” e a tutela del territorio”. Il problema dello spopolamento è sentito anche in altre Regioni italiane.

Sulla stessa scia, l’intervento del presidente della Federazione Lombarda delle BCC, Alessandro Azzi che ha evidenziato: “Il compito delle BCC è dare risposte alle esigenze delle comunità sul fronte, assistenziale, sanitario, sociale, ludico, sanitario, sportivo, imprenditoriale. Le BCC sono un “agente di sviluppo locale”, necessarie soprattutto in considerazione del contesto sociale che stiamo vivendo e che vivremo in futuro”.

E’ nel DNA delle BCC avere attenzione alla dimensione sociale delle comunità con al centro la persona e le sue esigenze. Per questo come anche suggerito da Monsignor Angelo Spina, arcivescovo di Ancona/Osimo, è necessario superare gli egoismi, condividere, trovare insieme soluzioni concrete ed efficaci.

Da parte della Federazione Marchigiana e dalle sue associate, la volontà non manca, e anche il presidente del Gruppo BCC Iccrea, Giuseppe Maino ha sottolineato che uno dei compiti di Iccrea Banca, è quello di “mettere le Bcc in condizioni di gestire le attività nei loro territori, avere capacità di ascolto e soddisfare al meglio i clienti offrendo loro servizi e prodotti che rendano le Bcc sempre più efficaci ed efficienti”.

L’IMPEGNO DI CERCARE NUOVE SOLUZIONI IN SINERGIA CON I DECISORI POLITICI

Fondamentale trovare forme nuove di collaborazione con i decisori politici.

Il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba

Infatti, per il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba “è necessario soprattutto per non far mancare il credito alle famiglie, alle imprese e alle micro imprese che caratterizzano il tessuto economico della regione Marche per le quali le Bcc sono e continueranno ad essere un punto di riferimento. Per questo è necessario ricercare una maggiore interlocuzione con i sindaci e aiutare i comuni a conservare lo sportello bancario”.

Su tale tema, nello specifico, si è concentrato il direttore della Federazione Ennio Di Foglio che ha sottolineato l’urgenza di realizzare un serio tavolo di confronto con la politica regionale. “Oltre alla presenza dei nostri sportelli bancari, buona parte delle soluzioni per prevenire ed ovviare all’abbandono delle comunità locali, sono necessarie azioni ed interventi del decisore politico – ha detto il direttore Di Foglio – e noi siamo disponibili a sederci ad un tavolo e trovare soluzioni”.

Il direttore della Federazione Ennio Di Foglio

Nelle conclusioni, dunque, non solo una riflessione sul presente, ma sulle prospettive future. La proposta della Federazione Marchigiana è così sintetizzabile: condividere un “modello” ed intervenire in favore di questi territori per mantenere, ove possibile, oltre al credito, i servizi essenziali quali lavoro, scuola, trasporti, sanità.

Poiché le radici delle Banche di Credito Cooperativo sono antiche, ma guardano avanti con lo spirito dei pionieri, ovvero: “Lavorare non solo per sé, ma anche per gli altri, risparmiare, guadagnare e accumulare i profitti non per il soddisfacimento dei propri bisogni immediati, ma per quelli della comunità futura”.

Cristina Gregori

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