Banche di territorio e finanza di impatto possono favorire una grande “svolta etica” di modelli imprenditoriali che stanno emergendo anche in seguito alla riforma del Terzo Settore.

E’ stato questo il tema al centro dell’incontro che il mensile Vita ha organizzato il 28 ottobre – in diretta streaming – con il CSV (Centro Servizi Volontariato) di Padova nell’ambito della iniziativa Padova Capitale Europea del Volontariato.

Ad intervenire Anna Fasano (Presidente di Banca Popolare Etica), Sergio Gatti (Direttore Generale di Federcasse) e il segretario generale Social Impact Agenda per l’Italia Filippo Montesi, coordinati da Stefano Arduini (direttore di “Vita”), che hanno delineato gli scenari aperti e, quelli, che si potranno aprire in conseguenza della crisi sanitaria ed economica in atto.

“Bisogna rispondere – ha detto Gatti – con uno sguardo strategico e di lungo periodo: non possiamo far mancare il credito che è diventato centrale in questa fase, ma bisogna spingere su quattro transizioni su cui la finanza d’impatto etico e le banche di territorio si propongono di fare da apripista: la transizione energetica; la transizione digitale; la transizione demografica; la transizione legata alla salute”.

Un tema condiviso dal Presidente di Banca Etica Anna Fasano, per la quale ci troviamo davanti ad una “grande opportunità per decidere dove vogliamo andare: importante è non lavorare su singoli tasselli: sociale, green, vulnerabilità e fragilità sono aspetti di un’unica questione. Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è l’interdipendenza: dobbiamo far tesoro di questa lezione”.

Per un approccio in termini di biodiversità economica, secondo Filippo Montesi di Human Foundation e Segretario generale Social Impact Agenda per l’Italia, “c’è bisogno di soggetti nuovi, oltre al ruolo dello Stato che deve avere una politica industriale orientata all’impatto: la cittadinanza e società civile devono essere le vere protagoniste della transizione”.

Rispetto poi all’emergenza sanitaria in atto, il direttore Gatti ha ricordato che nei primi mesi della “prima ondata” le BCC hanno erogato quasi 15 mln di euro per ospedali e presidi sanitari locali. Soprattutto, il Credito Cooperativo, favorendo la costituzione di nuove Mutue sanitarie da parte delle BCC sta puntando molto al ben-essere nella delicata fase della prevenzione. Sono forme di mutualità che fanno del Credito Cooperativo, un sistema di valori e di valore.

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