Audizione di Federcasse, nel pomeriggio del 22 giugno, davanti alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, in ordine al disegno di legge relativo agli “Interventi a sostegno della competitività dei capitali” (DDL AS 674). In audizione, il Direttore generale Sergio Gatti e il responsabile del Servizio Affari Normativi e Rapporti con l’Europa, Ignace Bikoula.

Particolare sottolineatura, da parte di Federcasse, riguardo l’art. 12 del provvedimento in esame che consente, ove sia contemplato nello Statuto, “che le assemblee delle società quotate si svolgano esclusivamente tramite il rappresentante designato dalla società” introducendo un nuovo articolo 135-undecies.1 nel TUF”.

Il Dg Gatti nel corso della Audizione in Senato. A sinistra il Responsabile del Servizio Affari Normativi di Federcasse Ignace Bikoula

“In sostanza – si legge nella Memoria presentata da Federcasse – la disposizione rende permanente, per le società quotate, quanto previsto dall’articolo 106, commi 4 e 5 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, che ha introdotto specifiche disposizioni sullo svolgimento delle assemblee societarie ordinarie e straordinarie, allo scopo di contemperare il diritto degli azionisti alla partecipazione e al voto in assemblea con le misure di sicurezza imposte in relazione all’epidemia da COVID-19”.

Per Federcasse, in relazione alla specificità organizzativa delle BCC in quanto banche di persone, la governance tipicamente democratica (principio “una testa un voto”) delle Banche di Credito Cooperativo – che sono società cooperative a mutualità prevalente – stabilita dal Codice civile, dal Testo unico bancario, dalla legge sulla cooperazione 59/1992 e dalle Disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia – non si può non propendere per assemblee dei soci che si tengano in presenza”. “Inoltre – ha sottolineato Gatti – il carattere esclusivamente locale della loro operatività agevola la partecipazione dei soci in presenza alle assemblee annuali di bilancio della propria Banca di Credito Cooperativo”.

Per questo motivo, per Federcasse, “la possibilità di tenere l’assemblea a distanza in condizioni di normalità – e non come avvenuto nella situazione emergenziale pandemica – non sembra consona alle peculiarità di una società di persone (e non di capitali) quali sono le BCC”.

“La figura del Rappresentante designato – precisa la Memoria – potrebbe rendersi utile in futuro (ad esempio, in caso di sopraggiungere di ulteriori/altre epidemie o di altri eventi che richiedessero misure di distanziamento sociale) quale ipotesi facoltativa statutaria, eventualmente azionabile dal Consiglio di amministrazione della BCC in base alle contingenze ed alle esigenze del caso”. “Si parla di misura facoltativa in quanto, in via ordinaria – ha detto Gatti – le assemblee continuerebbero a svolgersi nelle modalità pre/non emergenziali idonee a favorire la più ampia partecipazione. Si tratta di un valore che occorre continuare a coltivare ed incentivare”.

Per questo motivo, conclude la Memoria, “si ritiene opportuno che tale eventuale previsione non sia considerata nell’ambito dell’art. 12 del DDL in oggetto (propriamente inerente modifiche al testo del TUF), ma, eventualmente, e qualora ritenuto opportuno e se del caso, con apposita norma che contempli la facoltà di previsione statutaria e che consenta anche in via non esclusiva l’eventuale ricorso all’istituto del Rappresentante designato”.

Tra gli altri temi evidenziati in Audizione, l’azione del Credito Cooperativo per una corretta diffusione della educazione finanziaria (tematica introdotta dall’art. 21 del provvedimento in esame), lo stato dell’arte rispetto alla ormai prossimo completamento del cd. “Trilogo” a livello europeo sul nuovo pacchetto bancario.

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