L’esperienza della cooperazione di credito anche in Puglia e Basilicata ha origini antiche. Nell’ultimo scorcio di XIX secolo, dal 1897 al 1901, scrive Pietro Cafaro nel volume “Responsabilità e reputazione. Il Credito Cooperativo in Puglia e Basilicata. Cento e più anni di storia”, edito da ECRA, sorsero ben quattro Casse Rurali: a Sannicandro Garganico, a Lucera, a Ribalta, a Bovino. In particolare, fu la provincia pugliese chiamata Capitanata ad avviare l’esperienza delle Casse Rurali. Una strada, quella del Credito Cooperativo, che secondo lo storico meridionalista Giustino Fortunato, vissuto a cavallo del XIX e del XX secolo, “avrebbe dovuto essere decisamente imboccata per poter risolvere i problemi del Mezzogiorno”.

A partire dalla fine dell’Ottocento nelle due regioni presero vita diverse entità operative che sorgevano per soddisfare un preciso bisogno di credito, per combattere il fenomeno ampiamente diffuso dell’usura e favorire lo sviluppo dei ceti meno abbienti.

Pietro Cafaro nel libro presentato il 15 novembre a Bari, nel corso di un evento organizzato dalla Federazione delle BCC di Puglia e Basilicata, grazie a un accurato e rigoroso lavoro di ricerca ricostruisce dettagliatamente la storia della cooperazione, e in particolare della cooperazione di credito, che in Puglia e Basilicata è stata prima di tutto una storia di riscatto, dalla quale si è sviluppata una “vitalità organizzativa davvero sorprendente”.

Una storia che affonda le proprie radici nei Monti di Pietà e Frumentarii e nelle opere pie, passa attraverso le Banche Popolari e, dopo l’emanazione dell’enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII, all’inizio del ‘900 porta, nelle due regioni, alla nascita delle prime Casse Rurali di matrice cattolica.
Nel corso dei primi decenni del Novecento quell’originario sistema fu messo poi in crisi da una avversa congiuntura economica, determinata anche da vicende non solo nazionali, e sarà solo a partire dagli anni Cinquanta del Novecento che la cooperazione di credito in Puglia e in Basilicata riprenderà impulso, anche questa volta per soddisfare i bisogni reali dei microimprenditori, perlopiù artigiani e agricoltori.
“Questo mondo operoso aveva compreso la necessità di auto-organizzarsi anche per favorire l’accesso al credito che spesso veniva loro negato”.

La presentazione a Bari

Il volume “Responsabilità e reputazione. Il Credito Cooperativo in Puglia e Basilicata. Cento e più anni di storia” (edito da ECRA) è stato presentato presso l’Aula Magna “Aldo Cossu” dell’Università degli Studi di Bari il 15 novembre. L’incontro, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di: Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse e della Federazione BCC di Puglia e Basilicata; Pietro Cafaro, autore dell’opera; Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle BCC; Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse; Federica Miglietta, professore ordinario di Economia degli Intermediari finanziari presso l’Università di Bari; Giuseppe De Tomaso, giornalista ed ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno. Ha moderato l’incontro Isabella Romano, Giornalista del TG1Rai.

“La numerosità di queste piccole cooperative di credito costituite negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta fu ampia, tanto che il modello informale di rappresentanza della categoria allora vigente fu percepito come superato, perché non era più adeguato a rappresentare gli interessi di questo mondo. Imboccando una nuova strada, si diede luogo anche in Puglia e Basilicata nel 1967 alla costituzione di una robusta Federazione locale”.

La narrazione storica prosegue, arrivando poi a raccontare la cooperazione di credito nei tempi più recenti: “Ci sono state fasi di particolare effervescenza che hanno favorito la costituzione di nuove BCC-CRA, tanto è che fino a pochi anni fa presso la Federazione locale era attivo l’ufficio dedicato alle cosiddette ‘costituende’ in Puglia e Basilicata”. “In oltre un secolo di storia non sono mancati i periodi difficili ma, fedele alle sue origini e ai suoi antichi valori, la cooperazione di credito continua a svolgere un ruolo essenziale per lo sviluppo economico e sociale di Puglia e Basilicata”.

“Oggi – ha affermato Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse e della Federazione delle BCC di Puglia e Basilicata, nel corso della presentazione del libro – nonostante la riduzione della numerosità delle Casse, le quote di mercato complessive non si sono ridotte ma, soprattutto, la categoria è sempre stata percepita positivamente, in termini di reputazione ed efficacia”.
Una “vitalità organizzativa” che, di fatto, non si è mai esaurita. Anche in anni relativamente recenti.
“In Puglia e Basilicata abbiamo praticato la “sussidiarietà efficiente” – ha proseguito dell’Erba – perché convinti che fosse un valore importante per le BCC e siamo riusciti a conservare questa vivacità del Credito Cooperativo”.

Sono 18 le BCC associate alla Federazione Puglie a Basilicata e la quota nel mercato degli impieghi a clientela della Regione Puglia è pari mediamente al 9,1% e sale al 16,8% per le microimprese; mentre è del 13% nella Regione Basilicata, dove sale al 23% per le microimprese.

Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, intervenuto all’evento di presentazione del volume, ha messo in evidenza che “in Puglia le BCC-CR sono l’unica presenza bancaria in 8 Comuni, mentre in Basilicata sono l’unica presenza in 12 Comuni. La desertificazione è un fenomeno complesso, dove assistiamo alla chiusura di servizi dedicati alla cittadinanza, non solo quelli bancari. E con questo fenomeno la comunità perde la capacità di generare valore. Mentre laddove c’è una banca di prossimità, come dimostrano i dati e numerose ricerche, quella comunità è più generativa. Non solo dal punto di vista imprenditoriale”.

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