In questa storia ci sono: una yurta e un romano, con un progetto di vita pazzesco, una squadra incredibile che da sette anni mette insieme musica, comunità e speranza, circa 700 pecore sopravissane, un migliaio di persone in cammino a formare il popolo di RisorgiMarche.
E ci sono io, Gloria, una Giovane Socia marchigiana della BCC.

Il tempo qui è fermo

Oggi è uno di quei giorni di festa e di speranza perché si riaccendono i riflettori su questi territori dove il tempo dal 2016 si è fermato. Attraverso Pieve Torina: edifici crollati, puntellati, alcuni in ricostruzione. Qui si abita ancora nelle “casette”, e le attività commerciali sono nei container. È passato troppo tempo, penso.
Mi fermo a mangiare un boccone in un bar e alimentari del posto. Come me ci sono altre persone dirette al concerto che si sono fermate a pranzo.
Continuo a salire, mancano pochi chilometri al parcheggio. Oggi il festival di RisorgiMarche torna, per la terza volta, sui prati dell’Azienda Agricola Scolastici con la musica di Diodato.

Ci sono già i primi fan di Diodato decisi ad accaparrarsi un posto in primissima fila. Ci sono i produttori locali che aprono i loro furgoncini e dispensano panini, gelati e bibite fresche per combattere la calura. Oggi è un giorno diverso dagli altri perché non regna il silenzio.

Una famiglia particolare

L’appuntamento con Marco Scolastici è proprio davanti alla sua yurta. Qui ha vissuto durante i terribili giorni del sisma per non abbandonare gli animali della sua azienda dove produce formaggio biologico, con amore e cura.
Intorno alla yurta si muove frenetica la macchina organizzatrice di RisorgiMarche, una grande famiglia allargata che lavora sodo. Come in una famiglia c’è affiatamento, ci si prende in giro, si ride molto. Nonostante la frenesia non c’è caos, ma solo energia buona. È tutto perfetto e ad ogni problema si trova subito la soluzione insieme.

Ci sono già i primi fan di Diodato decisi ad accaparrarsi un posto in primissima fila. Ci sono i produttori locali che aprono i loro furgoncini e dispensano panini, gelati e bibite fresche per combattere la calura. Oggi è un giorno diverso dagli altri perché non regna il silenzio.

Ci sono già i primi fan di Diodato decisi ad accaparrarsi un posto in primissima fila. Ci sono i produttori locali che aprono i loro furgoncini e dispensano panini, gelati e bibite fresche per combattere la calura. Oggi è un giorno diverso dagli altri perché non regna il silenzio.

Una tenda può diventare un’agorà?

Marco è una leggenda. Ha lasciato Roma ed è tornato al cospetto del monte Bove e del Santuario di Macereto dove ci sono le radici della sua famiglia. Una scelta radicale e un viaggio di ritorno verso casa difficile, talvolta doloroso. Quando pareva concluso la terra ha cominciato a tremare. Il buon senso gli suggeriva di scappare, ma su quell’altopiano delle Marche ormai era tutta la sua vita. Non poteva abbandonare le sue pecore, i suoi cavalli, i maremmani. Così ha montato una yurta mongola accanto alla propria casa inagibile e ci ha trascorso l’inverno. Il sisma non sarebbe stato la fine di tutto, ma l’occasione per un nuovo inizio.
E la yurta, da riparo per un popolo nomade, è diventato il centro da cui ricostruire una comunità, un avamposto di resistenza anche per gli altri allevatori della zona. Qui si sono riuniti, si sono confrontati e aiutati per ricominciare.

Marco mi racconta tutto questo, mi parla dell’amore per questa terra che sapeva essere la sua casa da molto prima che nascesse mentre la radiotrasmittente non smette mai di ricevere messaggi dallo staff di RisorgiMarche: c’è un concerto che sta per iniziare e una grande festa da celebrare.
Ma c’è anche un’azienda che non si può fermare, nemmeno per un giorno. Lo accompagno mentre libera le pecore per il pascolo, lo seguo mentre sistema i formaggi per la vendita, mentre gestisce la logistica del parcheggio per un popolo di RisorgiMarche che si fa sempre più numeroso.

L’attesa

Mi spiega, non senza un pizzico di orgoglio, che il primo concerto di Risorgimarche che ha ospitato è stato quello di De Gregori nel 2017. Poi Vinicio Capossela, suo grande amico, che ha accettato di partecipare al Festival a condizione di potersi esibire sui prati dell’azienda di Marco. Capossela ha dato anche il via alla tradizione di farsi trasportare all’area concerti da Marco alla guida del suo fuoristrada d’epoca. Il suo primo “concerto al pascolo”.

Poi all’improvviso si fa tutto più frenetico. È ora di incominciare e lo staff di RisorgiMarche è in fermento. Bisogna cronometrare i tempi: parte Tofoni il direttore artistico di RisorgiMarche insieme al sindaco di Pieve Torina per salutare il pubblico che affolla ormai l’area concerto. Dieci minuti dopo devono arrivare Diodato e la sua band per iniziare a suonare. Salgono molto divertiti sul fuoristrada e Marco li guida al palco sfrecciando.
Si leva l’applauso del pubblico e partono le prime note di “Ci vorrebbe un miracolo” e inizia lo spettacolo nello spettacolo di questo luogo dove Marco ha deciso di vivere.

Gloria è Giovane Socia e dipendente di BCC Sibillini
Marco Scolastici è titolare dell’Azienda Agricola Scolastici

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