“Riconoscere forme di proporzionalità che sostengano adeguatamente la natura mutualistica derivante dall’art.45 della Costituzione italiana, oltre che le peculiarità che qualificano le BCC quali banche cooperative di comunità”. E’ quanto è scritto nella mozione approvata il 4 ottobre all’unanimità dal Consiglio della Regione Lombardia e sottoscritta dai componenti dell’ufficio di presidenza: Alessandro Fermi, Francesca Brianza, Giovanni Malanchini, Carlo Borghetti e Diario Violi.

ANCHE ALTRE REGIONI SI MOBILITANO GRAZIE ALL’INTERVENTO DELLA COMPONENTE ASSOCIATIVA

L’intervento della Regione Lombardia a supporto delle proprie comunità e al fianco del Credito Cooperativo sul tema della proporzionalità e del relativo adeguamento normativo europeo non è isolato. Nei mesi scorsi, infatti, anche l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e il Consiglio Regionale del Piemonte (vedi più oltre) avevano adottato analoghe risoluzioni, a seguito di una serie di audizioni che le Federazioni Locali delle BCC (con il supporto di Federcasse) avevano tenuto davanti alle rispettive sedi istituzionali. Il 7 ottobre, presso il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, sono state
depositate altre due analoghe Mozioni, concernenti il “Sostegno al Sistema del Credito
Cooperativo”.

Anche altre Federazioni Locali delle BCC hanno successivamente avviato ulteriori iniziative con le stesse finalità nei confronti delle rispettive Autorità regionali come la Federazione Toscana, la Federazione Veneta, la Federazione del Nord Est, la Federazione Puglia e Basilicata, la Associazione Friuli Venezia Giulia, la Federazione Campania Calabria delle BCC.

L’obiettivo da conseguire è il superamento dell’equazione secondo cui le banche less significant (con un attivo inferiore ai 30 miliardi) che fanno parte di un Gruppo bancario significant (come accade per le singole BCC aderenti ai due Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea e Cassa Centrale) vengono classificate a loro volta significant, ovvero significative sotto il profilo del rischio dell’attività bancaria.

LE BCC LOMBARDE PRESIDIO CONTRO LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE

Nello specifico, nel documento del Consiglio della Regione Lombardia si sottolinea come “il Credito Cooperativo sia una componente originale e fondamentale dell’industria bancaria italiana, costituita da circa 250 banche locali, cooperative a mutualità prevalente che sono espressione, attraverso i soci, delle comunità di riferimento”. E ancora si legge: “da oltre 135 anni queste realtà sono presenti sul territorio con diffusione capillare e svolgono un ruolo essenziale di sostegno all’economia reale in quanto banche di comunità, promuovendo la crescita e lo sviluppo sociale ed economico (…)”. Ed in particolare, contrastando “lo spopolamento dei territori più fragili, favorendo la presenza di servizi bancari nelle aree interne e di montagna”.

Infatti, secondo gli ultimi dati disponibili (31 dicembre 2021), sono 28 le BCC che hanno sede legale nella regione Lombardia con 746 sportelli, presenti in 534 Comuni (in 132 dei quali unica presenza bancaria), con impieghi lordi pari circa a 24,7 miliardi di euro, mentre la raccolta da clientela complessiva è pari a circa 35,4 miliardi di euro su base regionale.

Per tali ragioni, il documento del Consiglio invita la Giunta regionale lombarda a sollecitare l’intervento unitario della Conferenza delle Regioni e del Comitato Europeo delle Regioni nei confronti del Governo italiano e Parlamento Europeo affinchè si attivino a sostegno del sistema del Credito Cooperativo italiano per la revisione in atto del quadro normativo europeo e per il recepimento nell’Unione Bancaria degli Accordi finali di Basilea plus in materia di requisiti patrimoniali delle banche.

FEDERAZIONE EMILIA ROMAGNA DELLE BCC

Il 9 maggio si era tenuta l’Audizione della Federazione Emilia Romagna delle BCC, unitamente a Federcasse, davanti alle Commissioni I (Bilancio, Affari Generali e Istituzionali) e II (Politiche Economiche) dell’Assemblea legislativa regionale sul tema: “La riorganizzazione della presenza degli istituti bancari in Emilia Romagna: il presente e il futuro di un servizio essenziale per tutta la comunità”. Ad essere auditi, il presidente della Federazione Mauro Fabbretti con il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti. Nella Memoria presentata davanti alle Commissioni, una fotografia puntuale e dettagliata della presenza delle BCC che operano sul territorio regionale e del sostegno fornito alle famiglie ed imprese. In particolare, la Federazione Emilia Romagna e Federcasse hanno sottolineato il “nodo” dell’inadeguatezza normativa che frena la capacità di servizio delle BCC sui territori. “Ciò comporta – hanno aggiunto Fabbretti e Gatti – pesanti conseguenze di natura regolamentare e di supervisione in termini di oneri di natura normativa, amministrativa, informativa e di requisiti patrimoniali e di risoluzione”. Da qui la proposta all’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna “di concentrare l’impegno su un intervento deciso a supporto della proposta del Credito Cooperativo nazionale e regionale di intervento sul quadro normativo europeo” da attuarsi in sede di Conferenza delle Regioni, e del Comitato Europeo delle Regioni, nei confronti del Governo italiano e del Parlamento europeo.

Il successivo 11 maggio, l’Assemblea Legislativa regionale ha poi discusso ed approvato una Risoluzione che, tra le altre, al punto n. 9 riprende le considerazioni emerse nel corso del dibattito in audizione, al fine di sensibilizzare le principali Istituzioni politiche nazionali ed internazionali sui temi evidenziati dal Credito Cooperativo. La Risoluzione, dopo aver evidenziato le istanze specifiche delle BCC, invita la Giunta “a valutare la opportunità di sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle Regioni e del Comitato europeo delle Regioni, nei confronti del Governo italiano e del Parlamento Europeo”.

FEDERAZIONE PIEMONTE, VAL D’AOSTA E LIGURIA

Una normativa europea adeguata alle loro dimensioni, in modo da poter continuare nella loro funzione di banca vicina alle comunità locali. E’ stata questa la richiesta delle BCC aderenti alla Federazione Piemonte Valle d’Aosta Liguria in audizione il 20 giugno a Torino davanti alla prima Commissione del Consiglio regionale. Erano presenti i vertici della Federazione, il presidente Sergio Marro, il vicepresidente Tino Cornaglia il direttore Stefano Quadro. “Chiediamo proporzionalità e una normativa più snella” hanno evidenziato i rappresentanti delle BCC nel corso dell’audizione. “Sarebbe importante che la Regione premesse sul Parlamento e sull’Unione europea, affinché a quel livello venga riconosciuta la categoria delle Banche di Credito Cooperativo”. Al termine dell’audizione, i commissari intervenuti a nome di quasi tutti i Gruppi presenti in aula hanno espresso sostegno alle richieste della Federazione Piemonte Valle d’Aosta Liguria delle BCC e si sono resi disponibili ad approvare atti di indirizzo che possano aiutare ad una soluzione positiva a livello europeo.

Il successivo 28 giugno il Consiglio Regionale del Piemonte ha poi discusso e approvato un Ordine del giorno dal titolo: “Sostegno al sistema del Credito Cooperativo”. L’Ordine del giorno impegna, tra l’altro, il Presidente della Giunta e la Giunta regionale “a farsi parte attiva al fine di promuovere nelle opportune sedi provvedimenti di legge che non mettano a rischio la peculiarità nazionale del sistema di credito bancario cooperativo”.

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