Promuovere l’inclusione sociale e finanziaria delle donne che hanno subito violenza, agendo su quella particolare forma che è la violenza economica.

Ha preso avvio il progetto nazionale “Microcredito di libertà”, nato grazie dal Protocollo d’Intesa di durata triennale, sottoscritto dal ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, l’Ente Nazionale per il Microcredito, Federcasse e Abi.

Il progetto è stato presentato oggi a Roma, su iniziativa del Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Mario Baccini e alla presenza della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella. L’incontrò era moderato e presentato dalla giornalista, Daniela Brancati.

Nella foto, da sinistra, Don Marco Pagniello (Caritas Italiana), Claudia Benedetti (Federcasse), Raffaele Rinaldi (ABI), la giornalista Daniela Brancati.

L’OBIETTIVO DEL PROGETTO

L’obiettivo del progetto è quello di attivare un programma di microcredito sociale e di microcredito imprenditoriale rivolto alle donne vittime di violenza, con o senza figli, che versano in particolari condizioni di vulnerabilità. Donne assistite dai Centri Anti Violenza oppure ospiti nelle Case Rifugio che non troverebbero facilmente accesso al tradizionale credito bancario.

Si prevede di aiutare le donne con un finanziamento di massimo 10.000 euro che può essere usato per le spese di casa o della famiglia (Microcredito sociale), oppure per corsi di formazione professionale. Con il Microcredito imprenditoriale si aiutano invece le donne ad aprire un’attività e in questo caso il finanziamento massimo può arrivare a 50 mila euro.

L’intervento della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella.

I Centri antiviolenza segnaleranno le donne ai 20 centri di ascolto Caritas selezionati, tra cui Aosta, Vigevano, Vicenza, La Spezia, Frosinone, Terni, Pistoia, Chieti, Ferrara, Pordenone, Potenza, Sorrento, Catanzaro, Conversano, Catania.

La violenza economica – ha detto la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella – è una sorte di reato spia, spia di un comportamento vessatorio che impedisce alle donne la propria autonomia, da tutti i punti di vista. Non si tratta di assistenzialismo. Lo strumento del Microcredito di Libertà mette in condizioni le donne di essere protagoniste e di poter ricorrere alla propria forza, e ai propri talenti”.

AIUTIAMO LE DONNE IN DIFFICOLTA’ DANDO LORO FIDUCIA

Alla presentazione del progetto il Credito Cooperativo ha partecipato con la Responsabile del Servizio Sviluppo Mutualità di Federcasse Claudia Benedetti è con i referenti di progetto dei Gruppo Bancari Cooperativi Cassa Centrale Banca e Iccrea Ivan Lorenzon e Bruno Cassola.

Nella foto (al centro) i referenti di progetto dei Gruppo Bancari Cooperativi Cassa Centrale Banca e Iccrea **Ivan Lorenzon e Bruno Cassola**.

“Il tema della violenza – ha detto Claudia Benedetti, responsabile Servizio Sviluppo Mutualità di Federcasse – ha due radici, due humus: quello della solitudine e quello della sudditanza. Con il Microcredito di Libertà abbiamo la possibilità di accompagnare, grazie alla rete, le donne in difficoltà dando loro fiducia e indirizzandole verso il protagonismo sociale ed economico”.

Ivan Lorenzon del Gruppo Cassa Centrale Banca e Bruno Cassola del Gruppo BCC Iccrea hanno a loro volta ricordato le caratteristiche e le dimensioni delle BCC aderenti ai loro gruppi e le caratteristiche identitarie del Credito Cooperativo che permettono alle BCC di attivarsi a sostegno o del progetto.

COS’E’ LA VIOLENZA ECONOMICA

Il controllo esercitato sull’autonomia di una persona, al fine di renderla completamente dipendente da sé, come accade quando un uomo impedisce alla donna di lavorare, di gestire il suo denaro, o la costringe a sottoscrivere impegni economici.

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