E’ uscito nelle sale cinematografiche Invelle, primo lungometraggio di Simone Massi – regista marchigiano considerato fra i più grandi autori d’animazione al mondo – realizzato con il sostegno di Federcasse, di Ecra (con cui spesso collabora) e della Federazione Marchigiana delle BCC.

Presentato alla 80ª Mostra del Cinema di Venezia (2023) nella sezione Orizzonti – dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani e una standing ovation di sei minuti – dopo un intenso percorso festivaliero e commenti entusiasti della critica, il film è finalmente accessibile a tutti.

Ex operaio, formatosi alla Scuola del Libro di Urbino, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 Paesi del Mondo con oltre 300 premi, fra cui un David di Donatello, tre Nastri d’Argento, un Premio Flaiano per l’animazione realizzata all’interno del documentario La strada dei Samouni (Oeil d’Or al Festival di Cannes 2018).

La presentazione del film il 23 agosto al cinema 4 Fontane di Roma. Simone Massi (a sinistra), con Giulio Sangiorgio, direttore di Film TV.

Invelle – che in dialetto marchigiano vuol dire in nessun luogo – è un lavoro faraonico, realizzato con la tecnica del rotoscopio, frutto di circa 40 mila tavole disegnate rigorosamente a mano e senza l’aiuto della computer grafica. Accanto alle voci e ai volti di suoi compaesani nei disegni – fra gli altri – si riconoscono Giovanna Marini, Toni Servillo, Luigi Lo Cascio, Filippo Timi, Ascanio Celestini, Neri Marcorè, Mimmo Cuticchio, tutti entusiasti di aver partecipato al progetto.

In circa novanta minuti, dal sapore neorealista, Massi racconta la storia di una famiglia contadina attraverso gli occhi di tre generazioni: Zelinda nel 1918, sua figlia Assunta nel 1943, il nipote Icaro nel 1978. Tre bambini che si passano il testimone e, allo stesso tempo, sono testimoni del passaggio della Storia, quella con la Esse maiuscola. E così da una prospettiva marginale, da un nessun luogo (invelle, appunto), lo spettatore assiste ai principali avvenimenti del secolo scorso, dalla Grande Guerra fino agli Anni di piombo – con l’assassinio di Aldo Moro – passando per la Resistenza.

Un film che la critica ha già definito un capolavoro, assolutamente da non perdere.

(Federico Temperini)

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