“Il contributo del Credito Cooperativo non si limita a un supporto economico, si estende al cuore della partecipazione civica, oggi più che mai fondamentale per la rinascita del territorio”.

Il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, intervistato dal quotidiano “MF” sul numero del 26 settembre, rimarca l’impegno della cooperazione di credito verso i territori e le comunità, soprattutto nei momenti di emergenza. Non da ultimo l’impegno della BCC Ravennate, Forlivese e Imolese che ha destinato un plafond di 100 milioni di euro e altri interventi straordinari a sostegno delle famiglie e delle imprese che hanno subito ingenti danni a causa della forte ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna tra il 18 e il 19 settembre.

Perché, ricorda, “per valori di riferimento ed ispirazione”, il Credito Cooperativo “si pone a pieno titolo nel solco di quella che viene definita «Economia Civile», un modello che mette al primo posto il benessere delle persone e delle comunità, anteponendo la solidarietà al profitto».

A testimonianza dell’importanza crescente di questo approccio, il Festival Nazionale dell’Economia Civile (dal 3 al 6 ottobre a Firenze), nato dall’intuizione di Federcasse e realizzato in collaborazione con Confcooperative, SEC- Scuola di Economia Civile e NeXt-Nuova Economia per Tutti, “rappresenta un’occasione unica di confronto e dibattito”.

“Qui – sottolinea – si discutono temi centrali come il rafforzamento dei legami tra persone, organizzazioni e comunità, e si valorizzano le molteplici forme di economia e finanza civili che operano in Italia. In particolare, al prossimo Festival, l’argomento di discussione sarà il progetto di «Civil e Social Business City» – uno schema elaborato dal Nobel Muhammad Yunus che prevede la collaborazione tra aziende, università e terzo settore per risolvere le problematiche socio-ambientali dei territori. Come diceva Giorgio La Pira, le nazioni passano, le città restano.

E è proprio dai territori che si deve ripartire per costruire finalmente una economia a misura d’uomo che nasca proprio dai luoghi di vita e lavoro

Le BCC, 220 aziende tra Banche di Credito Cooperativo, Casse Raiffeisen e Casse Rurali, stanno esercitando convintamente ed efficacemente quella “funzione sociale” e “si impegnano a mantenere una relazione stretta con i territori, nonostante l’evoluzione tecnologica del settore. Questo non significa tornare al vecchio modello di sportelli fisici, ma continuare a presidiare il territorio attraverso una presenza fisica laddove necessario, integrata con soluzioni tecnologiche avanzate”.

“Il nostro impegno a favore di famiglie, imprese, comunità e territorio – ha detto – si concretizza nella risposta al bisogno di prossimità, che è da sempre alla base del credito cooperativo, caratterizzato da un forte spirito localistico e da finalità mutualistiche. Un approccio che si oppone alle logiche del mercato puro e della speculazione”. Secondo il presidente “è fondamentale che anche le istituzioni europee riconoscano queste caratteristiche distintive attraverso una regolamentazione più proporzionata e un alleggerimento degli obblighi burocratici. Questo renderebbe il nostro sistema ancora più efficace e capace di rispondere alle sfide del futuro”.

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