Puntare su una nuova area di business, rafforzare quelle esistenti alla luce dei cambiamenti generati dal Covid-19, o cambiare completamente settore? Chi fa impresa nel 2021 e in particolare chi ha una micro, piccola o media impresa, probabilmente spesso si pone questo genere di domande, per capire qual è la direzione da prendere o se quella intrapresa è corretta. E un aiuto notevole possono darlo i diversi incentivi previsti nel 2021 per le PMI di cui parliamo in questo articolo.

Partiamo con la Legge di Bilancio 2021 e la cd. “Nuova Sabatini”, per poi passare in rassegna altri incentivi, sia per le nuove imprese, che per quelle che esistono già.

La Nuova Sabatini e i finanziamenti in un’unica soluzione

La prima novità è quella che viene dalla n.178 del 30 dicembre 2020, meglio nota come Legge di Bilancio 2021. L’articolo 1, comma 95, infatti dà buone notizie per quanto riguarda i finanziamenti alle piccole medie imprese previsti dalla Nuova Sabatini.

Come riportato sul sito del MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, il contributo viene dato alle PMI che lo richiedono e hanno i giusti requisiti in un’unica soluzione e questo indipendentemente dall’importo del finanziamento.

Questa sostanzialmente è la particolarità della Nuova Sabatini perché, prima della data dell’1 gennaio, l’importo in unica soluzione era previsto solo per finanziamenti inferiori ai 200 mila euro. Chi lo superava doveva invece aspettare 6 anni per avere il ritorno dell’investimento. Veniva infatti dato il 10% il primo anno, il 20% dal secondo al quinto anno e il 10% il sesto anno.

La Nuova Sabatini prevede investimenti per l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware.

Ricordiamo che la Nuova Sabatini è una misura che sostiene le PMI che siano regolarmente costituite e iscritte al Registro per le imprese, siano in pieno esercizio, non abbiano già ottenuto aiuti dalla Commissione Europea e non li abbiano rimborsati o depositati in conti bloccati, non siano imprese in difficoltà, abbiano la sede in uno Stato membro dell’UE e abbiano l’intenzione di aprire una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

La Nuova Sabatini prevede investimenti per quanto riguarda l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware, ma anche software e tecnologie digitali.

Sono ammessi tutti i settori, eccezion fatta per le attività finanziarie e assicurative e quelle connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni, rispetto ai prodotti di importazione.

Il Bonus Sud fino al 31 dicembre 2022

Sempre all’interno della Legge di Bilancio, è prevista la proroga di 2 anni per il Bonus Sud: fino al 31 dicembre del 2022, le aziende che hanno strutture produttive in Campania, Puglia, Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, possono avere un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi, per un ammontare pari a 500mila euro.

Il bonus riguarda le piccole e medie imprese di tutti i settori, eccezion fatta per agricoltura, silvicoltura e pesca. Per ottenere il bonus, bisogna avere prima l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate alla fruizione del credito d’imposta.

Credito d’imposta per attività di Ricerca e sviluppo al Sud

Sempre restando nel Mezzogiorno e sempre nel perimetro della Legge di Bilancio 2021, le regioni di cui abbiamo appena parlato possono godere del credito d’imposta per le attività di Ricerca e sviluppo, anche in questo caso si tratta di una proroga prevista fino al 31 gennaio del 2022. Da sapere che nei progetti di ricerca ci sono anche quelli che riguardano il Covid-19. Quanto agli incentivi, per le PMI spettano nella misura del 35% se si tratta di medie imprese che occupano almeno 50 persone e hanno un fatturato o totale di bilancio annuo di almeno 10 milioni di euro. Per le piccole imprese, il credito d’imposta è previsto nella misura del 45% e questo se tali aziende hanno meno di 50 persone e un fatturato o totale di bilancio annuo, non superiori ai 10 milioni di euro.

“Resto al Sud” per chi ha fino a 55 anni

Va a beneficio del Sud anche il bonus che, non a caso, si chiama “Resto al Sud”. Le regioni coinvolte sono sempre Campania, Puglia, Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, ma questa volta gli incentivi riguardano l’apertura di nuove imprese che devono essere “Made in Sud”.

Cosa significa? Che non solo la nuova attività dovrà essere nel Mezzogiorno, ma che chi richiede il contributo deve essere residente in una delle regioni indicate o che, eventualmente, sia intenzionato a trasferirsi. Purché lo faccia entro 60 giorni da quando viene accolta la domanda, 120 se la persona si trova all’estero.

I settori in cui avviare la nuova impresa al Sud sono industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca, acquacoltura, servizi alle imprese, alle persone e al turismo.

Questo incentivo non è nuovo, ma è cambiata l’età anagrafica massima per richiederlo: infatti per “Resto al Sud 2021” questa sale fino a 55 anni, partendo da 18 anni come età minima. Tra i vari requisiti, oltre quelli legati a età e residenza, c’è quello di non avere un contratto a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento, non avere un’altra attività, se si è lavoratori autonomi, non avere la partita IVA nei 12 mesi antecedenti alla domanda per svolgere un’attività simile a quella per cui si richiede il contributo e non avere ottenuto negli ultimi 3 anni altre misure a favore.

Qual è l’importo finanziabile? Massimo 50 mila euro, si arriva a 200mila solo per le società e in tal caso il finanziamento viene concesso a ciascun socio. Da sapere che non si tratta di finanziamenti a fondo perduto, o almeno non del tutto: lo è per il 35%, mentre il resto viene concesso come prestito a tasso zero, da rimborsare entro 8 anni, di cui i primi 2 in pre-ammortamento.

Quanto ai settori in cui avviare la nuova impresa al Sud, questi sono industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli – ma non agricoltura – pesca, acquacoltura, servizi alle imprese, alle persone e al turismo.

La Regione Veneto incentiva l’imprenditoria femminile

Usciamo dal contesto nazionale e vediamo cosa fanno invece le singole Regioni. Se abitate in Veneto, fa per voi il Bando per l’erogazione di contributi alle PMI a prevalente partecipazione femminile. Per partecipare bisogna appartenere ad una di queste 2 tipologie di aziende:

imprese individuali di cui sono titolari donne residenti nel Veneto da almeno due anni;
società, anche di tipo cooperativo, i cui soci ed organi di amministrazione sono costituiti per almeno due terzi da donne residenti nel Veneto da almeno due anni e nelle quali il capitale sociale è per almeno il 51% di proprietà di donne.

Le imprese beneficiarie possono operare nei settori dell’industria, artigianato, commercio e servizi (è compreso il settore culturale).

Requisiti che ci devono essere al momento della costituzione dell’impresa, se è appunto nuova, o devono sussistere da almeno sei mesi prima della data del 2 marzo 2021, se si tratta di impresa già esistente. Quel che conta è che si sia iscritti al Registro per le Imprese entro il 20 febbraio.

Cosa prevede il finanziamento? Intanto si tratta di contributi a fondo perduto, in regime de minimis, in misura pari al 40% della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione di interventi di importo non inferiore a 20mila euro (a cui corrisponde un contributo di 8mila euro) e di importo massimo pari o superiore a 130 mila euro (a cui corrisponde un contributo massimo di 52 mila euro).

Da sapere: se vi state chiedendo cosa sia il regime de minimis, diciamo che una risposta ce l’avete già guardando gli importi che abbiamo appena detto. A ogni modo si tratta di una regola dell’Unione Europea, che prevede che gli aiuti concessi alla stessa impresa non superino i 200mila euro in 3 anni.

Tornando al finanziamento, quali sono le spese ammesse dal bando? Acquisto o acquisizione tramite leasing finanziario di macchinari, impianti produttivi, hardware ed attrezzature nuove di fabbrica, nonché mobili, arredi nuovi di fabbrica per negozi; mezzi di trasporto ad uso interno o esterno ad esclusivo uso aziendale, ad eccezione delle autovetture (e in questo caso la spesa massima ammissibile è di 20mila euro).

Inoltre, opere edili/murarie e di impiantistica (anche qui la spesa massima ammissibile è di 20mila euro); software e per la realizzazione di sistemi di e-commerce (spesa massima ammissibile: 10.000 euro); brevetti, licenze, know-how o conoscenze tecniche non brevettate; banche dati, ricerche di mercato, biblioteche tecniche; campagne promozionali anche tramite social network (la spesa massima ammissibile è di 3mila euro). Le imprese beneficiarie possono operare nei settori dell’industria, artigianato, commercio e servizi (è compreso il settore culturale).

La domanda va presentata entro le 12 del 24 febbraio 2021. Maggiori informazioni sul sito della Regione Veneto.

Un programma formativo per incentivare le PMI nel settore sanitario

È di natura diversa, ma non per questo meno interessante, il bando l’EIT Health Innovation Awards che, come si può capire, più che un bando è un programma che riguarda le PMI, ma anche le startup che hanno sviluppato un prototipo o un prodotto minimamente funzionante nel settore sanitario.

Un programma di formazione della durata di 4 mesi per 15 team selezionati.

In questo caso non si ottengono direttamente dei finanziamenti, ma si accede a un programma di formazione della durata di 4 mesi. A partecipare saranno 15 team selezionati, che saranno seguiti da esperti e in contatto con potenziali investitori, clienti e partner.

A seguito di questo training saranno scelti 10 team in base al loro business plan, che presenteranno le loro innovazioni durante un pitch contest giudicato da un gruppo di esperti del settore. Oltre a vedersi riconosciuta la propria idea, la più brillante otterrà 25mila euro per lanciare il proprio prodotto.
La competizione è europea, per questo è richiesta la conoscenza della lingua inglese. Il progetto dovrebbe concludersi nel novembre 2021 con il pitch finale. Se siete interessati, ricordate di presentare la domanda entro il 27 marzo 2021. Maggiori dettagli sul sito.

A questo punto non vi resta che candidarvi e – come diceva Winston Churcill – ricordate che “il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale, è il coraggio di continuare che conta”.

Dialoghi di Economia Civile in tempo di Covid

Bilancio di Coerenza 2020