12 novembre. Per la verità oggi ho imparato anche un’altra cosa che non conoscevo. L’Ecuador – questo lo sapevo – è il Paese che si trova esattamente su quella linea immaginaria (equatore) che divide l’emisfero nord da quello sud. Ma il monumento commemorativo – molto bello, una delle attrazioni turistiche più visitate del Paese – si trova nel posto sbagliato. La vera mitad del mundo – secondo le rilevazioni di avanzati GPS – è a circa 240 metri di distanza da lì, in un sito archeologico pre incaico conosciuto come Cerro Catequilla. Qui si trova la vera “latitudine zero”.

Ma non importa. Quello che davvero stupisce è come queste popolazioni ancestrali, senza uso di tecnologia, fossero riuscite a calcolare con esattezza il punto 0 0′ 0” del mondo. Perdoniamo quindi chi – secoli dopo – individuò il punto rendendolo un’attrazione. Sbagliando di qualche metro…

Prima di raggiungere la Mitad del Mundo facciamo visita a uno dei negozi di Camari, il sistema solidale di commercializzazione del FEPP. Camari in lingua quechua vuol dire “dono”. Per Bepi è un passaggio importante nell’ottica di sviluppo della catena di valore. La commercializzazione dei prodotti delle cooperative di campesinos che lavorano con Codesarrollo e con il Gruppo Sociale FEPP. Usciamo carichi di doni. “O comperate i nostri prodotti – sorride Bepi – o accogliete i nostri migranti”. Ci provoca. Dirò una banalità, ma è ovvio che per noi le due cose non si escludano. Compriamo e facciamo un dono all’Ecuador (e anche a noi). Accogliamo. E anche qui, facciamo un dono all’Ecuador. Ma, soprattutto, tanto bene a noi.

Ci siamo. Nel primo pomeriggio partiamo dall’aeroporto di Quito.

Epilogo

Sono dieci minuti che tento di trovare una chiusura adeguata a questi racconti di viaggio. Vorrei parlare di fierezza e di sorrisi. Di accoglienza e di felicità. Di pienezza e di spiritualità.

Faccio così. Chiudo con un aforisma di Bepi, che fa sempre tanto ridere tutti e così evito di banalizzare con i sentimenti. Che in questo momento – mi guardo in giro – stanno prendendo il sopravvento.

Allora, dice sempre Bepi – a proposito di differenza tra credito al consumo e credito all’impresa – che se un campesino (ma vale anche per noi, ricordiamocelo!) compra una mucca, ne nasce un vitellino. Ma se compra una moto, non nasce un motorino.

Risate. Ora si parte.

Il diario della settima giornata di viaggio: Quito. XIII Incontro Ecuador – Italia

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