Mai come in quest’anno il 2020, il tema dell’educazione finanziaria (che per il Credito Cooperativo significa anche promuovere l’esperienza originalissima della cooperazione mutualistica di credito) è così attuale. E come succede sempre, è proprio nel momento in cui le cose accadono o meglio arrivano con una certa veemenza, che si capisce ancora di più il ruolo che hanno la cultura e la formazione, anche per quel che riguarda il risparmio, la previsione di spesa, la gestione dei propri soldi, delle proprie entrate e uscite.

Con il Covid-19, d’altra parte, è cambiato tutto. Il modo di lavorare, il modo di interagire con le persone, il modo di stare negli spazi pubblici, di godere degli spettacoli culturali, di andare in vacanza e, per forza di cose – tutte quelle appena dette e non solo – anche il modo in cui consumatori, risparmiatori, investitori devono e possono affrontare i prodotti finanziari, prendere decisioni per avere un miglioramento della propria vita economica e attuare delle scelte che rispecchino davvero le proprie intenzioni e la propria volontà. Ancor più in questo delicato periodo.

Famiglie in difficoltà e con meno risparmi

Un periodo investito da una crisi profonda che sta facendo emergere diseguaglianze che c’erano già, che ne sta creando di nuove e che gli Italiani stanno affrontando da un lato con paura, dall’altro anche con resilienza.

Un periodo che gli Italiani stanno affrontando da un lato con paura, dall’altro anche con resilienza

A dirlo sono i dati diffusi dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria – EduFin insieme a Doxa, da cui emerge che è aumentata la percentuale degli abitanti del Belpaese in difficoltà: 57,6% attuali contro il 45,7% nell’era pre-Covid, ossia quasi 6 famiglie su 10. Altro dato che permette di fotografare la situazione in cui ci troviamo è che per 3 famiglie su 10 in questo momento è difficile reperire 2000 euro anche se fosse per affrontare una spesa imprevista come l’acquisto di un frigorifero e/o di un altro elettrodomestico, dover riparare un impianto idraulico, l’auto o far fronte a una spesa medica piuttosto ingente.

La situazione è, infatti, notevolmente mutata per quanto riguarda il risparmio. Se prima del Covid, il 60% degli Italiani spendeva meno rispetto al proprio reddito riuscendo a mettere da parte qualcosa, adesso tale percentuale è scesa al 39,6%. Di contro, è aumentato il numero di persone che ha speso tutto il reddito senza risparmiare nulla (+10,4%) così come di chi ha speso più di quanto guadagnato e ha dovuto utilizzare risparmi o indebitarsi (10,2%).

Guardando l’età di queste ultime persone è da notare che hanno per lo più tra i 35 e 64 anni. D’altra parte, il sentimento di ansia per il futuro è più presente nelle persone di “mezz’età” che negli anziani e il fatto che la salute di questi ultimi con il virus sia stata particolarmente a rischio, ha aumentato l’ansia finanziaria per i meno anziani.

Chi ha conoscenze finanziarie può farcela

In tutto questo, gioca ovviamente un ruolo fondamentale l’educazione finanziaria, per poter aiutare a stabilizzare il presente e prepararsi al futuro, ma soprattutto in ottica di resilienza, ossia di quella capacità di saper fronteggiare e superare le situazioni avverse. Avere una conoscenza approfondita infatti permette di essere meno fragili e meno “preoccupati”.

Avere una conoscenza approfondita permette di essere meno fragili e meno preoccupati

Stando sempre al sondaggio, infatti, il 27,7% di coloro che reputa di avere un livello elevato di conoscenze finanziarie asserisce che riuscirebbe ad arrivare tranquillamente a fine mese.

Restando sempre in tema formazione e informazione, dalla ricerca emerge che, se gli intervistati conoscono gli interventi pubblici offerti in supporto alle famiglie, hanno di contro una “potenziale debolezza” di fondo dovuta alle basse conoscenze finanziarie, che può anche accentuare l’impatto degli shock e della pandemia. Considerando che c’è una conoscenza bassa anche degli strumenti di previdenza.

Cosa può fare l’educazione finanziaria durante l’emergenza Covid

Ecco perché nell’era Covid – che non possiamo ancora definire post Covid – l’educazione finanziaria non è importante solo nel rapporto one-to-one tra strumenti e cittadino, ma è un vero e proprio strumento attivo di politiche sociali. Uno strumento che consente di aiutare le persone, di non farle sentire sole quando devono fare determinate scelte che riguardano il risparmio, la gestione dei debiti, la protezione, la fine di un lavoro, ma anche – non dimentichiamolo! – la realizzazione dei propri progetti di vita che, stando al rapporto Coop 2020, sono stati messi in stand-by. Non sono poche le persone, anzi, ben l’84%, che hanno rimandato matrimoni, trasferimenti o acquisti importanti come la casa.

L’educazione finanziaria è un vero e proprio strumento attivo di politiche sociali

Per questo il ruolo dell’educazione deve essere modificato, o meglio rivisto, da parte degli enti pubblici – compresi i Comuni e non solo – ma anche degli stessi consumatori, che di solito pensano di immergersi nel mondo dei prodotti finanziari solo quando hanno un problema o quando hanno a che fare con un consulente che illustra alcune caratteristiche per alcuni giorni.

Deve essere un atteggiamento e un interesse continuo e non limitato nel tempo. Inoltre, è importante che si faccia un’analisi della propria situazione con l’ausilio di un esperto o anche in maniera autonoma, per capire qual è il punto di partenza e come sta andando questo periodo. Quali sono i propri obiettivi, indipendentemente da e con il Covid, per poi capire come agire in concreto.

Alcune iniziative di educazione finanziaria

L’analisi ovviamente non può essere slegata dalla conoscenza. In questo sicuramente giocano un ruolo importante iniziative come il mese dell’educazione finanziaria, con tanti appuntamenti previsti (oltre 400) in questo ottobre da Nord a Sud e molti essenzialmente online.

Educhiamo alla finanza (cooperativa e mutualistica)

Le iniziative di Federcasse per il mese di ottobre

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O iniziative come quella portata avanti, ad esempio, dalla BCC ravennate forlivese e imolese che a partire dal 13 ottobre sui suoi canali Facebook e Instagram, in continuità con l’attività formativa portata avanti tutto l’anno, pubblica video pillole in cui protagonisti sono i giovani della banca e altri ragazzi del gruppo Giovani Soci. E moltissime altre iniziative di BCC, in tal senso, si stanno susseguendo per dare un proprio originale contributo formativo-informativo nel mese dell’educazione finanziaria. Nella consapevolezza che cittadini informati sono anche cittadini in grado di scegliere, e quindi più consapevoli e più liberi.

L’idea è di svecchiare il tema oltre che di affrontarlo tramite un linguaggio semplice e diretto utilizzando dei canali immediati e alla portata di tutti, in modo da aumentare la consapevolezza e diffondere le informazioni corrette. Oltre a dare modo a chi le fruisce di condividerle.

Rafforzare la cultura finanziaria e la consapevolezza su un’accurata gestione delle risorse finanziarie e previdenziali: con questi auspici, la BCC di San Giovanni Rotondo vuole approfondire un argomento che riguarda tutti. Attraverso dei video, disponibili sulla pagina Facebook e sul canale Youtube ufficiale della banca, saranno affrontati alcuni concetti base della finanza, con un linguaggio semplice e accessibile a tutti: conti correnti, prestiti personali, polizze assicurative, fondi pensione, bancomat.

Il tema dell’educazione finanziaria diventa ancora più importante alla luce dell’emergenza sanitaria e dell’incertezza legata allo scenario economico nazionale e globale. Vuole essere un supporto per i clienti e per gli operatori che quotidianamente trattano questi temi nelle filiali.

L’educazione finanziaria è e deve essere sempre più un bene comune e condiviso

L’educazione finanziaria è e deve essere infatti sempre più un bene comune e condiviso, di tutti e non solo di quei pochi che magari hanno gli strumenti per capire meglio… gli strumenti.

D’altronde, con piani di previdenza, mutui, interessi semplici e composti e altro ancora, hanno a che fare tutti. Ma non solo. Se vogliamo che il Covid non si porti con sé tutto quello che abbiamo faticosamente costruito, compresa la speranza e la voglia di fare, è bene capire cosa ci può aiutare a superare questo periodo. A quali prodotti finanziari ci possiamo appoggiare e su quali possiamo costruire questo futuro incerto.

Anche perché, a prescindere dal fatto che li conosciamo tutti questi strumenti esistono e possono essere un modo per affrontare altri periodi duri per imparare davvero qualcosa da quanto sta capitando. Così come essere in grado di affrontare rischi nuovi e non previsti e sapere come muoversi.

Senza dimenticare tutto quello che già esisteva e continua ad esserci durante il Covid, come il cambiamento climatico, o rischi collegati all’uso della tecnologia, con cui tutti i cittadini potrebbero avere a che fare.

Il sito istituzionale Quello che conta è sicuramente un’importante base di partenza, ma quest’epoca di emergenza ci deve servire a capire come dobbiamo attivare tutte le modalità di cui possiamo essere in possesso per avere una buona educazione finanziaria.

Attivarsi per un’alfabetizzazione finanziaria personale, ma anche della propria famiglia e della propria cerchia di amici. Anche perché quando questo accade, come si può leggere nel Quaderno di Ricerca n. 6, attraverso gli studi condotti dal Dipartimento di Economia Aziendale, Università degli Studi Roma Tre, le cose vanno decisamente meglio. Agire dunque per il benessere personale, ma anche e soprattutto comune.

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