Bolognola, 13 agosto 2020

Si parte di notte, prestissimo, e pur essendo piena estate fa freddo. Si cammina quasi tre ore, nel buio che piano piano diventa luce. Arrivati in cima ai piani di Ragnolo, si guarda il panorama: una linea piuttosto scura definisce i crinali attorno e un timido filo rosso all’orizzonte, lentamente illumina gli Appennini.

Un nuovo concerto di RisorgiMarche sta per cominciare

Marco Santini ha il violino in mano e, accompagnato da un trio d’archi, dà forma al primo brano.

Battista è trepidante dalla sera prima, l’emozione di un nuovo evento è sempre forte

Gimbattista Tofoni, direttore esecutivo Risorgimarche

Battista è trepidante dalla sera prima, l’emozione di un nuovo evento è sempre forte. Chi fa questo lavoro da più di trent’anni non dovrebbe essere abituato all’attesa di un concerto? Non dovrebbe conoscere a memoria la tensione del prima, la gratitudine e la gioia del dopo, l’energia che nasce dalla musica?

Nella vita succede che all’improvviso, possa fare freddo. Il terremoto del 2016 è stato un colpo duro per gli abitanti di questi luoghi a cavallo tra le Marche e l’Umbria.
Oggi, a quasi quattro anni dalla tragedia, solo l’8% degli edifici sono stati ricostruiti.
Gli abitanti delle zone colpite dal terremoto non si rassegnano. Ognuno fa suo lavoro, e Battista Tofoni organizza eventi. Non si perde d’animo, chiama l’amico Neri Marcoré e pensano insieme a cosa fare.
“Bisogna reinventarsi, in fretta.” Ci siamo detti.

Neri Marcorè e Giambattista Tofoni a Risorgimarche

Musica e turismo lento

L’esperienza di RisorgiMarche al Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020, raccontata da Giambattista Tofoni e Neri Marcorè

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RisorgiMarche nasce così, dall’amicizia, dalla resilienza e dall’amore per la propria terra ferita

RisorgiMarche nasce così, dall’amicizia, dalla resilienza e dall’amore per la propria terra ferita.
“Dobbiamo risollevarci, il più velocemente possibile. Almeno moralmente.
Dobbiamo dare il buon esempio, far vedere che non ci perdiamo d’animo.”
Il primo concerto, poi il secondo. Mannoia, Ron, Jovanotti, Silvestri, Gazzè, Mengoni, Capossela, Brunori e decine di altri musicisti si danno il cambio sui prati di questa magnifica regione colpita dal sisma.
Le Marche non sono distrutte. Vivono anche nelle emozioni della gente, quelle positive.
Il cammino, l’attesa, la musica immersa nella natura, le labbra del pubblico che mimano le parole del cantante.

Risorgimarche, pubblico al concerto di Marco Santini

A Febbraio 2020 già si lavora alla quarta edizione

Poi scoppia la pandemia. Il Covid distrugge le relazioni fisiche, impedisce i contatti, svuota le piazze e i teatri. Battista lavora nello spettacolo, certamente uno dei settori più colpiti.
Bisogna ricominciare. Di nuovo.

“Ti ricordi quando prima del concerto di Niccolò tu eri al ristorante con gli artisti e nessuno di voi ancora conosceva la situazione che si stava creando su quei prati?” Chiede Lucia, la sua compagna nella vita e nel lavoro.
“Eri emozionato, impaurito, agitato… Ti domandavi se sarebbe venuto qualcuno.”
Lucia parla del primo concerto di RisorgiMarche, quello che apre le danze: Niccolò Fabi, il 25 giugno 2017. Circa 3.000 persone. Brividi. Comunità. Insieme. Oggi lo chiamiamo il popolo di RisorgiMarche.

“Dobbiamo reinventarci, un’altra volta. Ma siamo pronti!”

“Dobbiamo reinventarci, un’altra volta. Ma siamo pronti!”
“Faremo i concerti nei borghi e i trekking all’alba e al tramonto.”
“Non importa quanti siamo. Prenderemo le prenotazioni e applicheremo scrupolosamente tutte le regole anti-Covid. La gente ha sempre risposto e ci ha aiutato lasciando i prati puliti e dimostrando un grande rispetto per questi luoghi.”

Estate 2020, parola d’ordine “distanziamento sociale”

E poi mascherine, gel disinfettanti, uniti nella lotta contro questo nemico invisibile. Nonostante ciò tutti i concerti sono sold out.

Oggi siamo qui, sui Monti Sibillini in compagnia di un quartetto d’archi.
Fa freddo e non possiamo neppure stringerci in un caldo abbraccio. Ma è bello esserci. La fatica del cammino è stata ripagata, e ancora una volta, le aspettative superate.
È l’alba. Un nuovo inizio.

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