Quanto inquinano un paio di sneakers? Molto più di quello che pensavo.

Intanto prima di arrivare in negozio, le nostre scarpe hanno viaggiato per chilometri e chilometri, chiuse dentro imballaggi di cartone o, peggio ancora, di plastica.

Per fortuna, proprio quando stavo per buttare via le mie sneakers, pensando che fossero troppo logore, ho scoperto che nelle Marche, in provincia di Macerata, esiste un posto dove anche le scarpe più vecchie possono avere una seconda vita.

IL LIETO FINE DEI RIFIUTI

Siamo a Tolentino, nell’impianto “Amato Carrara” di ESO RECYCLING Società Benefit Arl. Questo è uno dei pochi impianti in Italia di trattamento dei rifiuti con due linee: una dedicata al riciclo e l’altra all’attività di produzione e trasformazione della materia prima seconda, ottenuta dalla prima linea, in nuovi prodotti destinati al mercato.
Insomma non solo si ricicla ma si produce anche, tutto nello stesso impianto.

Ma cosa si ricicla e cosa si produce qui?

L’ho chiesto ad Andrea, il giovane Plant Director dell’”Amato Carrara” che mi ha mostrato come scarpe sportive, palline da tennis e padel, camere d’aria e pneumatici di biciclette, vengono raccolti e riciclati con il progetto esosport per essere riutilizzati e trasformati in pavimentazione per parchi giochi e piste di atletica.

Nell’impianto, i materiali di cui è costituita la scarpa (gomma, tessile, plastica, pelle, metalli ferrosi e non ferrosi ) vengono triturati e separati ottenendo la “materia prima seconda” e, dopo la fase di stampaggio, i prodotti finiti.

UN PASSO PIÙ IN LÀ

Andrea, marchigiano anche lui, non nasconde la passione per il suo lavoro. Dopo una precedente esperienza lavorativa, essere approdato al “posto giusto”, un’azienda con la quale condivide i valori, è per lui motivo di orgoglio.

La storia di ESO RECYCLING è anche la storia del suo fondatore Nicolas Meletiou che, con la sua lunga esperienza nel settore, ha sempre creduto che i rifiuti potessero diventare risorse, salvandoli dalla discarica.
Qui nell’impianto di Tolentino parliamo del 98% di rifiuti recuperati e trasformati in altro.

Meletiou ha unito il pallino per l’economia circolare e la passione per lo sport, in particolare il running, creando nel 2009 esosport. La sua visione è guidata dal desiderio di rimettere in circolo rifiuti sportivi valorizzati attraverso la loro trasformazione in materia prima seconda.

Qui si producono anche medaglie per competizioni sportive e oggettistica varia. C’è perfino un curioso piedistallo che ha sorretto la coppa degli ATP Finals.

IL GIARDINO DI BETTY

Alla fine di questo viaggio non potevamo non fare un salto al “Giardino di BETTY” di Tolentino. Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas Meletiou, ha affiancato il marito nel progetto esosport fino al 2 luglio 2011, giorno della sua prematura scomparsa e l’iniziativa “Il Giardino di BETTY” è dedicata proprio a lei.

Il progetto prevede la creazione o la riqualificazione di parchi giochi, realizzati con la pavimentazione antitrauma generata dal processo di riciclo di scarpe sportive esauste, palline da tennis, copertoni e camere d’aria di biciclette. Proprio come questo realizzato qui a Tolentino dove oggi c’è un nonno molto paziente alle prese con i suoi due nipotini che salgono e scendono dallo scivolo o corrono per arrivare per primi sull’altalena.

All’inizio non è stato semplice superare la diffidenza del Comune e dei cittadini nei confronti di un impianto di trattamento dei rifiuti, ma quando è stato capito il progetto è diventato un po’ il fiore all’occhiello del territorio. Come è giusto che sia per un’impresa attenta allo sviluppo sostenibile della sua comunità, che fa economia circolare, tutela l’ambiente e l’uomo e ha un impatto positivo sul territorio in tantissimi modi diversi, non da ultimo quello dell’inclusione lavorativa.

MA TORNIAMO ALLE MIE SNEAKERS

Con un paio di buone scarpe da running si possono correre fino ad 800 chilometri. Prima di buttarle si possono sempre utilizzare per camminare o per la vita di tutti i giorni. Ma quando proprio è ora di lasciarle andare, bisogna venire fin qui a Tolentino?

Andrea mi spiega che ci sono oltre 300 punti di raccolta delle scarpe in tutta Italia: sono delle speciali box esosport dove lasciare le proprie sneakers usate. Li possiamo trovare nei negozi di abbigliamento sportivo, comprese le grandi catene del settore, oppure nei centri sportivi. Chissà quante volte ci sono passata davanti senza rendermi conto di quanto fossero preziosi.

Insomma le mie scarpe hanno ancora molta strada da percorrere prima di diventare rifiuto. E sapere che potranno diventare qualcos’altro nelle mani di Andrea e di tutto il team ESO RECYCLING me le fa apprezzare ancora di più.

Sharon è una giovane dipendente della BCC di Recanati e Colmurano.

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