Avrete sicuramente sentito parlare di Ecobonus, una tra le più importanti misure del Decreto Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34) messo a punto per sostenere e favorire la ripresa del Paese a seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19.

In buona sostanza, chi esegue una ristrutturazione nel periodo 1 luglio 2020 – 30 giugno 2022 può contare su una detrazione fino al 110% delle spese sostenute per tutti quegli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico (a seconda dell’anno di sostenimento della spesa cambia però la suddivisione della detrazione negli anni).

Ecobonus: cos’è e come funziona

A partire dal 1° luglio 2020 e fino al 30 giugno 2022 si può pertanto ottenere il super bonus del 110% per i lavori in casa finalizzati al risparmio energetico e all’adeguamento antisismico.

L’Ecobonus permette di detrarre il 110% delle spese sostenute per la esecuzione di lavori volti al risparmio energetico, lavori che possono essere effettuati sia su edifici singoli che in condominio.

L’Ecobonus permette di detrarre il 110% delle spese sostenute per la esecuzione di lavori volti al risparmio energetico

Gli interventi che danno diritto a tale detrazione riguardano:

il miglioramento termico dell’edificio, tramite coibentazioni, pavimenti, cappotti termici, infissi e finestre
l’installazione di pannelli solari
la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale
l’installazione di apparecchi per la domotica (ad esempio, dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento)
adeguamenti strutturali e dell’involucro alle nuove norme antisismiche

Ecobonus: per quali lavori si applica

Vediamo più nello specifico l’elenco dei lavori per i quali è possibile accedere alle detrazioni maggiorate.

Lavori di isolamento termico degli edifici, quello che più comunemente è noto come “cappotto termico”, che deve interessare almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio e per un massimo di:

50.000 euro di spesa per gli edifici unifamiliari
40.000 euro per unità immobiliare per i condomini da 2 ad 8 unità
30.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è composto da più di 8 unità immobiliari

Lavori di sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione condominiali o di singoli appartamenti, con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore (compresi gli impianti ibridi o geotermici), nonché, nel caso specifico dei comuni montani, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente, fino ad un massimo di:

20.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a 8 unità immobiliari
15.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari

Interventi su edifici singoli e villette per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti per riscaldamento, raffrescamento o fornitura di acqua calda a pompa di calore, per un importo massimo di spesa pari a 30.000 euro per singola unità immobiliare.

Lavori di adeguamento antisismico (il cosiddetto “sismabonus”), eseguiti sempre nell’arco temporale 1° luglio 2020 – 30 giugno 2022.

I lavori annessi collegati a quelli trainanti

Oltre alle categorie sopracitate, possono rientrare nell’Ecobonus 110% anche altri lavori, se abbinati a lavori di isolamento termico o di sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione.

Nello specifico si parla di:

sostituzione di infissi e serramenti
schermature solari
lavori di riqualificazione globale dell’edificio

Il decreto Rilancio contiene inoltre altre due specifiche:

se abbinati ai lavori trainanti, la detrazione del 110% spetterà anche per gli impianti fotovoltaici, inclusi gli accumulatori, nel limite di spesa di 48.000 euro, 2.400 euro per Kw di potenza nominale dell’impianto. In questo caso, il vincolo è di cedere ad una GSE l’energia prodotta e non consumata
se abbinata ai lavori trainanti, la detrazione del 110% si applica anche per l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici

Possono accedere alla detrazione del 110% senza l’obbligo di effettuare i lavori trainanti gli edifici sottoposti ad almeno uno dei vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42), o gli interventi strutturali vietati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali.

In questi casi, infatti, la detrazione al 110% è applicabile per tutti gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ecobonus, anche se non eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi trainanti.

Ovviamente la condizione è che tali interventi apportino un miglioramento di minimo 2 classi energetiche, dimostrato con l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) rilasciato da tecnico abilitato o comunque al conseguimento della classe energetica più alta.

Aliquote di detrazione e lavori ammessi

All’Ecobonus 110% rimane comunque affiancata la detrazione ordinaria, che varia in base alla tipologia di lavoro effettuato e alla spesa sostenuta.

All’Ecobonus 110% rimane affiancata la detrazione ordinaria

Ecco uno schema che chiarifica le tre aliquote differenziate:

Detrazione Ecobonus 50% applicabile per:

interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi
schermature solari
caldaie a biomassa
caldaie a condensazione (ammesse purché abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013). Possono accedere inoltre alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02

Detrazione Ecobonus 65% per:

interventi di coibentazione dell’involucro opaco
collettori solari per produzione di acqua calda
scaldacqua a pompa di calore
pompe di calore
sistemi di building automation
generatori ibridi (costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare tra loro in abbinamento)

Detrazione Ecobonus al 70% o 75% per:

interventi di tipo condominiale. Con limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari.

La detrazione sarà dell’80% nel caso in cui gli stessi interventi vengano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico.

Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico, la detrazione passa all’85%.

Limite massimo di spesa pari a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari dell’edificio.

Importo massimo di spesa detraibile

In base alla tipologia di lavoro effettuato, a variare sarà anche l’importo massimo di spesa ammessa all’ecobonus.

Ecco i limiti massimo detraibili:

100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica
60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio
30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale

60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.

Chi può usufruire dell’Ecobonus

Possono fare richiesta dell’Ecobonus tutti i contribuenti – anche i titolari di reddito di impresa – che risultano possessori di un immobile per il quale vengono effettuati lavori finalizzati al risparmio energetico.

La detrazione fiscale può essere richiesta anche dai contribuenti incapienti, ossia, da chi ha redditi esentasse, perchè inferiori al minimo.

Riassumendo, possono richiedere la detrazione fiscale:

i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali)
le associazioni tra professionisti
gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
i condomini
le persone fisiche: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini, coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese
gli Istituti autonomi case popolari (IACP)
le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci
le organizzazioni non lucrative di utilità sociale
le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano
le associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi

Gli edifici esclusi dall’Ecobonus

La Legge esclude esplicitamente dall’ecobonus le seguenti tipologie di edifici:

abitazioni di lusso (categoria catastale A/1)
abitazioni in villa, ossia abitazioni di pregio con rifiniture di alto livello con grandi giardini o parchi a servizio esclusivo (categoria catastale A/8)
castelli e palazzi (categoria catastale A/9)

Sono escluse anche le spese sostenute in corso di costruzione di nuovo immobile.

Demolizione e costruzione ex novo

Nel rispetto dei suddetti requisiti minimi e la verifica attestata tramite specifiche certificazioni, sono ammessi all’agevolazione dell’Ecobonus anche gli interventi di demolizione e ricostruzione.

Ciò significa che, anche in caso di ricostruzione di un edificio demolito con caratteristiche diverse e, soprattutto, più grande, si potrà fare richiesta della detrazione del 110%.

E le seconde case?

Le persone fisiche possono beneficiare per massimo 2 unità immobiliari e di conseguenza anche sulle seconde case.

Come avviene la detrazione?

Una volta effettuati i lavori e pagato i fornitori, le modalità per poter usufruire della detrazione sono varie.

Nello specifico è possibile:

avere uno sconto in fattura da parte del fornitore, il quale poi potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti.
trasformarla in un credito d’imposta (da ripartire in 5 quote annuali di uguale importo)
cedere il relativo credito fiscale maturato a banche, assicurazioni o ad un altro intermediario finanziario, oppure anche alla stessa impresa che ha realizzato i lavori.

L’impresa che ha effettuato i lavori sarà libera di cedere il credito d’imposta a una banca o ad altri intermediari finanziari.

Per chi decide di fare degli interventi antisismici c’è la possibilità di acquistare una polizza anticalamità con detrazione al 90%.

Documentazione necessaria

L’Ecobonus 110% è sicuramente molto allettante. Per ottenerlo occorre però affrontare molta burocrazia.

Per le parti comuni dei condomini è necessario il benestare della maggioranza dei condomini; sarà inoltre necessario attendere l’avvio delle procedure dell’Agenzia delle Entrate per richiedere il visto di conformità che commercialisti e CAF dovranno rilasciare per poter procedere con la richiesta del bonus e la cessione del credito.

Indispensabile anche l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), rilasciato da un tecnico abilitato, per certificare che i lavori porterebbero un miglioramento di due classi energetiche (o comunque la più alta raggiungibile). Miglioramento energetico che andrà certificato prima e dopo i lavori, e solo da professionisti abilitati e iscritti all’albo.

I dati relativi a tutti gli interventi dovranno essere comunicati esclusivamente in via telematica.

Comunicazione ENEA

Per beneficiare dell’Ecobonus vi è l’obbligo di comunicazione ENEA delle spese effettuate entro la scadenza di 90 giorni dalla data di fine dei lavori.

Occorre inviare all’ENEA i seguenti dati:

dati anagrafici del beneficiario
informazioni relative all’immobile oggetto di intervento
tipologia di intervento

Si consiglia di consultare le istruzioni contenute nel vademecum per l’Ecobonus pubblicato da ENEA, contenente una scheda per ciascuna delle tipologie di lavoro ammesso in detrazione fiscale.

Gli strumenti offerti da BCC per promuovere i lavori di efficientamento energetico

Lo strumento dell’Ecobonus permette di investire sulla sostenibilità degli edifici in cui viviamo, aumentandone il comfort abitativo, dando valore al nostro futuro e un aiuto all’ambiente.

Si tratta di un progetto ambizioso che impone comunque dei costi. Per questo motivo le Banche di Credito Cooperativo sostengono chi vuole mettere in pratica azioni concrete e virtuose a tutela dell’ambiente, come appunto la riqualificazione energetica degli edifici.

Moltissime BCC offrono, infatti, prodotti e servizi ad hoc per accompagnare i clienti nella richiesta di fruizione dell’Ecobonus, ma anche prodotti appositamente studiati per finanziare l’acquisto o la costruzione di abitazioni energeticamente efficienti e per sostenere gli interventi di ristrutturazione secondo i criteri della bioedilizia.

Il Credito Cooperativo danni anni persegue una politica basata sulla tutela dell’ambiente, la valorizzazione del territorio, la diffusione dell’uso di fonti di energia rinnovabile e la promozione di stili di vita sostenibili.

L’Ecobonus e gli strumenti offerti dalle BCC danno la possibilità a famiglie, imprese ed enti pubblici di migliorare l’efficienza energetica dei propri edifici e di diventare essi stessi produttori di energia pulita.

Potrebbe interessarti anche

BCC dei Colli Albani, successo per l’iniziativa a favore delle misure di efficientamento energetico

Accordo tra BCC Energia e Enel X

L’energia del cambiamento

Le BCC a sostegno della popolazione ucraina

Attenzione alle truffe perpetrate a nome di “BCC Federcassa Spa”

Resta aggiornato sul mondo del Credito Cooperativo