Si è chiusa a fine agosto un’edizione unica di RisorgiMarche, il festival musicale itinerante ideato da Neri Marcorè a sostegno delle comunità delle Marche colpite cinque anni fa dagli eventi sismici del Centro Italia. Unica in particolare perché le BCC, ancora una volta sponsor della manifestazione con Federcasse e la Federazione Marchigiana delle BCC, hanno seguito da vicino l’evento anche attraverso il racconto di due travel blogger.

Marika Ciaccia, curatrice del sito mylikeintrek.it, e Marta Mancini, curatrice di viaggiesorrisi.com e dipendente della BCC Ostra e Morro d’Alba, hanno seguito le tappe del festival. Ed hanno raccontato la loro esperienza in “Conterranee”. Un vero e proprio “cammino social” sulle pagine del Credito Cooperativo pensato per superare le distanze che la pandemia ancora ci impone. E per poter partecipare tutti al percorso di rinascita delle comunità marchigiane. Com’è andata? Abbiamo chiesto a Marika e Marta di raccontarcelo.

Pubblichiamo di seguito il racconto di Marika Ciaccia. La travel blogger di mylifeintrek.it ha voluto soffermarsi sulle bellezze paesaggistiche, la cultura, le esperienze enogastronomiche, valorizzate da un festival ecosostenibile al 100 per cento.

(Le foto a corredo dell’articolo sono tratte dalle pagine Facebook @mylifeintrek e @risorgimarche)

“Quando si parla di turismo lento, sostenibilità ambientale e soprattutto iniziative a favore delle popolazioni locali – ci racconta Marika Ciaccia – non me lo faccio ripetere due volte: il 28 agosto sono partita per le Marche”.

Fra le strade di Fiastra, in provincia di Macerata

“Gli eventi sismici che sono stati i protagonisti degli anni 2016 e 2017 hanno toccato direttamente l’entroterra marchigiano causando danni territoriali, sociali e non solo. Nel corso di questi due anni l’insieme degli eventi catastrofici ha causato lo sfollamento di 41.000 abitanti in tutto il Centro Italia. Senza calcolare, purtroppo, i feriti e i morti. Le cicatrici del terremoto sono ancora fresche. Molti centri abitati sono cantieri aperti e le persone sfollate che vivono nei container sono ancora molte. Ma è proprio da questi eventi traumatici e drammatici che siamo in grado di tirar fuori tutta la nostra forza, la resilienza, la determinazione che abbiamo in corpo. Grazie all’organizzazione delle Banche di Credito Cooperativo, il festival RisorgiMarche e all’intraprendenza dei locali il territorio rinasce“.

“Partecipando a RisorgiMarche – prosegue – ho avuto modo di toccare con mano e vedere con i miei occhi le bellezze e le risorse di questa terra e ora ve li voglio raccontare. Ambienti montani e collinari sconfinati, puliti, ricchi di sentieri; eventi pubblici fatti per e con i cittadini; prodotti tipici del territorio intrisi di tradizione e dal grande valore culturale“.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini

“Durante la mia esperienza nel territorio marchigiano ho avuto modo di esplorare il suo entroterra. Una fitta rete sentieristica e paesaggi magnifici, tra cui i rinomati Monti Sibillini (sicuramente da visitare). Ho personalmente visitato 3 luoghi dall’alto valore naturalistico e territoriale (ma non solo!).

Le Lame Rosse di Fiastra rappresentano uno dei luoghi più conosciuti dei Monti Sibillini, sicuramente per il loro fascino e la facilità del percorso. Sono formazioni rocciose fatte di pinnacoli, torri e altre svariate forme (con un po’ di fantasia ne possiamo trovare un’infinità!) costituite da ghiaia, argilla e limo e modellate dagli agenti atmosferici nel corso del tempo. Il percorso, lungo 7 chilometri e con 200 metri di dislivello, è adatto a tutti. Consiglio fortemente di osservare queste incredibili forme naturali con rispetto e distanza. Sarebbe un peccato modificarle e rovinarle solo per soddisfare la nostra curiosità e il costante bisogno di toccare. Lasciamo che sia lo scorrere del tempo e gli agenti atmosferici a modificarle e renderle ancora più spettacolari”.

“Ancora, a Fiastra ho visitato anche il lago artificiale (l’unico dei Monti Sibillini), di 2 km quadrati di superficie. E’ stato realizzato per la fornitura di energia elettrica alla Vallata del Fiastrone (Macerata). Sui miei canali social mi sono sbizzarrita con il quantitativo di fotografie a questo magnifico bacino idrico! Il suo colore è splendido, come resistere? L’acqua, limpida e pulita, rispecchia le dolci cime che contornano il lago che, tra l’altro, è il protagonista di diversi eventi sportivi, tra cui il “Triathlon dei Monti Sibillini”. La sponda destra è attraversata da una pista ciclabile: il paradiso ideale per gli amanti dello sport!

Entrambi i luoghi potrebbero essere visitati durante un trekking di un giorno. Dal lago di Fiastra è infatti possibile raggiungere le Lame Rosse, attraverso una strada sterrata che li congiunge”.

“L’ultimo territorio che vi voglio raccontare, ma non per importanza, ha un nome molto particolare: le Gole dell’Infernaccio. Il fiume Tenna, nel comune di Montefortino (Fermo), ha scavato con tanta pazienza e nel corso di tempi lunghissimi questo incredibile canyon naturale. Inutile sottolinearlo: il valore naturalistico del territorio è veramente alto. L’escursione dura circa 1 ora e mezzo per l’andata e altrettanto per il ritorno, con circa 250 metri di dislivello positivo. Considerando anche che il percorso di accesso è semplice e adatto a tutti, le Gole dell’Infernaccio rimangono tuttora uno dei protagonisti indiscussi del turismo dell’entroterra marchigiano.

Il potenziale naturalistico qui non è l’unico protagonista. Al termine del tracciato, che in realtà prosegue fino alle cascate (il sentiero è inaccessibile per motivi di sicurezza), si trova l’eremo di San Leonardo al Volubrio. Un luogo che rende questo territorio ricco di storia, religione e cultura. Attualmente le ferite del terremoto sull’eremo sembrano ancora fresche, ma nonostante questo rimane un’importante meta di pellegrinaggio tutt’oggi altamente frequentata”.

Alcuni consigli utili

“Nonostante il facile accesso e la semplice percorribilità di questi luoghi, ricordiamoci sempre il giusto approccio da utilizzare. Una corretta attrezzatura è sempre consigliata, soprattutto per quanto riguarda le calzature (nonostante le basse quote siamo comunque su sentieri di montagna!). Inoltre, per attraversare le Gole dell’Infernaccio è espressamente raccomandato l’utilizzo di caschi. Territori così attivi dal punto di vista erosivo cambiano velocemente e la caduta di rocce dall’alto è tanto normale quanto frequente”.

Cultura, arte e spettacolo a RisorgiMarche

“Il festival RisorgiMarche è uno dei protagonisti di questa splendida esperienza. Infatti, riesce a valorizzare il territorio marchigiano e, allo stesso tempo, a dare una spinta concreta per la rinascita del paese e delle persone che ne fanno parte. Si occupa principalmente della creazione, organizzazione e gestione di eventi pubblici tra i borghi o in quota. Promuovendo così i momenti di convivialità, incontro e di vicinanza. Parlare di vicinanza in questi tempi di crisi dovuti alla pandemia sembra un controsenso. Ma ho avuto l’occasione di vedere e sentire il calore delle persone, la loro voglia di rivincita, di stare di nuovo insieme, uniti“.

Cosa unisce più della musica?

Il concerto di Luca Aquino a Muccia, 29 agosto 2021

“Ho avuto la fortuna di assistere a due concerti a cielo aperto, proprio nel bel mezzo dell’Appennino umbro-marchigiano. Il primo è stato tenuto dal trombettista Luca Aquino e mi ha regalato un’esperienza magica: al tramonto, tutti seduti sull’erba, sui Monti Sibillini… la sua musica e l’eco delle montagne circostanti giocavano nelle mie orecchie cullandomi e regalandomi intense emozioni. Il secondo concerto, invece, ha visto come protagonista Levante. La cantautrice ha fatto cantare e divertire tutti i presenti, sempre al cospetto delle montagne, respirando aria pura.

Entrambi gli eventi pubblici sono stati organizzati ponendo l’attenzione su ogni minimo dettaglio con lo scopo di far sorridere le persone. Ogni regola anti-Covid 19 è stata rispettata e accolta senza intoppi. Lo scopo delle due iniziative è stato raggiunto a pieni voti: le persone intorno a me sorridevano, felici, tutte insieme. La voglia di rinascita si percepiva in ogni istante”.

Il concerto di Levante ad Amandola, 31 agosto 2021

Un festival ecosostenibile e inclusivo

“La parte più bella però non è ancora arrivata: non ho ancora parlato della sostenibilità. Ad entrambi i concerti non ho visto un rifiuto per terra… Non c’è stato neanche bisogno di ripulire alla fine degli eventi: nessuno aveva sporcato nulla. Questo è quello che mi piace delle iniziative fatte come si deve e soprattutto guidate dalla passione delle persone che le organizzano. Sicuramente anche il pianeta ringrazia!

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’intervento del Credito Cooperativo che, attraverso Federcasse, in collaborazione con la Federazione Marchigiana delle BCC, ha sostenuto e sponsorizzato gli eventi. Il Credito Cooperativo sostiene, fra l’altro, le imprese artigianali locali, l’agricoltura e tutte le attività legate al turismo. Queste iniziative sono ben racchiuse nel motto “il capitale versato non conta, contano le persone”. Per definizione, infatti le BCC sono locali, cooperative e mutualistiche e promuovono lo sviluppo sociale ed economico delle realtà locali. Proprio grazie all’intervento del Credito Cooperativo i ricavati dei due concerti a cui ho partecipato sono devoluti interamente ai comuni che hanno ospitato gli eventi. Aa patto che essi usino gli incassi esclusivamente per scopi culturali e/o sociali”.

Le preziose risorse delle Marche

“Chi mi conosce bene lo sa: non posso raccontare un territorio senza un accenno ai suoi prodotti più genuini, cibo e bevande!

Infatti, oltre al valore strettamente naturalistico di questo territorio, l’entroterra marchigiano è intriso di tradizioni enogastronomiche che vengono tramandate tra generazioni rappresentando delle risorse preziosissime.

Gli altipiani Sibillini sono caratterizzati da medie altitudini. La maggior parte delle cime non raggiunge i 2000 metri di quota e l’altitudine è proprio il fattore principale che determina il clima e quindi i prodotti del territorio. La vegetazione delle quote più basse è principalmente caratterizzata da piante di latifoglie. Salendo di quota, queste lasciano il posto ad ampi altipiani di soli pascoli. E’ il territorio ideale per l’allevamento delle pecore”.

I sapori autentici del territorio

“Il pecorino a latte crudo è uno dei prodotti marchigiani più pregiati e assolutamente da provare, ricco di tradizioni e lavorazioni antiche e originali, tramandate da pastore in pastore. È anche diventato un prodotto promosso da Slow Food. La grande varietà di cereali rendono questi altipiani un tesoro di biodiversità e di produzione di cibi dagli alti valori nutrizionali. Inoltre, i Sibillini sono la terra per eccellenza dell’oro rosso, lo zafferano. Io stessa ho ammirato la bellezza dei fiori violetti di Crocus tra i verdi pascoli d’alta quota. Ed ecco l’ultima chicca, di cui nelle Marche mi sono innamorata: si chiama Morellone Superiore… per gli amanti dei vini rossi, corposi ed intensi è sicuramente da provare!

Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini si percepisce concretamente l’attenzione a valorizzare le materie prime locali, i sapori autentici e soprattutto i loro produttori con il fine di mantenere un’alta biodiversità e qualità dei prodotti. Le antiche tradizioni trovano radici nell’intero territorio del Parco grazie ad una rete di ristoranti che offre piatti locali mantenendo vive le ricette originali e promuovendo la filiera corta. Un ottimo sinonimo di sostenibilità ambientale a chilometro 0, di convivialità, rispetto e fiducia. Purtroppo, alcune strutture sono attualmente inagibili a causa dei danni provocati dal terremoto. Ma confido che, con ancora un po’ di tempo e di aiuti concreti (ad esempio lo sblocco di pratiche burocratiche) potranno riprendere la vita di tutti i giorni”.

Un viaggio che arricchisce con scoperte ed emozioni

Da sinistra a destra, le blogger Marika Ciaccia e Marta Mancini

“Come ogni viaggio, sono tornata a casa più ricca. Ho portato con me nuove scoperte e tante emozioni. Gli altopiani marchigiani sono una terra ricca di storia, cultura, natura, ma soprattutto ricca di persone che ho avuto la fortuna di conoscere. Ognuna con una voglia immensa di rinascere, ricominciare, più forte di prima. Grazie al loro diretto coinvolgimento nelle attività di ripresa dei comuni, grazie all’intervento di associazioni e aziende che si pongono in prima linea per la salvaguardia del territorio e per curare le ferite dalla catastrofe ambientale del 2016, le Marche rinascono.

A casa ho portato con me un grande insegnamento, che voglio condividere con voi: la cultura unisce“.

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