Rilanciare il Terzo Pilastro nel nostro Paese non significa fare apologia del valore del Terzo settore, ma incorporare il valore della conversazione, dell’intelligenza collettiva, dei beni comuni, del neo-mutualismo e dell’imprenditorialità sociale dentro le politiche. E’ stato questo il tema della sessione di apertura della seconda giornata delle “Giornate di Bertinoro” per l’Economia Civile: “Purpose economy: l’impresa sociale fra mercato e neo-mutualismo” lo scorso 10 ottobre.

Serve, dunque, il coraggio di attivare un’azione corale, una convergenza capace di generare una nuova offerta di beni e servizi (ad alto valore sociale e comunitario e densi di tecnologia) per far fronte ad una domanda sempre più forte e intensa.

“Questa edizione delle Giornate di Bertinoro ha provato a dare delle nuovi chiavi di lettura conseguenti alla pandemia e ha delineato delle prospettive future. Ciò che è emerso tra tanti temi è quello di questa emergenza come palestra di innovazione sociale, per un futuro che sia sostenibile e inclusivo. Il terzo pilastro può rappresentare l’elemento capace di costruire un ordine sociale diverso”.

Paolo Venturi

Direttore AICCON

Coordinata da Paolo Venturi, Direttore AICCON, il panel ha visto la partecipazione di Stanislao di Piazza, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali; Eleonora Vanni, Presidente Legacoopsociali e Stefano Granata, Presidente Confcooperative-Federsolidarietà.

“In questo momento di difficoltà il terzo settore ha dimostrato di poter essere realmente presente e vicino, di assistere chi è in difficoltà e di promuovere ciò che è il capitale umano più che la massimizzazione del profitto. Nonostante i diversi interventi del Governo “c’è ancora molto da fare far sì che il Terzo Settore diventi il nucleo fondamentale di un nuovo modello di economia che punti alla valorizzazione del capitale umano”.

Stanislao di Piazza

Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali,

L’emergenza sanitaria ha prodotto la rinascita di nuove forme di “mutualismo” (neo-mutualismo) ben visibili nella capacità d’ingaggiare l’intelligenza collettiva per ridisegnate il lavoro, la cura e l’educazione, e di avanzare proposte che legano il rilancio al protagonismo delle nuove generazioni. Argomento di cui si è poi discusso nella sessione conclusiva “Il Terzo Pilastro nell’agenda del Paese” in cui sono intervenuti Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia; Alessandro Rosina, Docente di Demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore; Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse ed il professor Stefano Zamagni.

“La pandemia ha amplificato una necessità di decisione e di svolta: il tempo storico si è interrotto e dobbiamo decidere in quale direzione andare per una vera ripartenza. Per questo accanto all’elemento della resilienza, collocherei quello della rigenerazione, della generatività, come sistema capace di attraversare i momenti di criticità in un’ottica di sviluppo”.

Elena Bonetti

Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia

La potenza trasformativa di questa visione “inclusiva” trova nel nostro paese non solo le proprie radici (Economia Civile), ma anche numerosi casi che restituiscono le prove che le cose possono cambiare veramente.

“Le BCC sono naturalmente protagoniste di una concezione geo circolare e inclusiva dell’economia. Le regole che si sono date sono funzionali a definire una istituzione bancaria che abbia come finalità lo sviluppo sostenibile del territorio. La Finanza civile trasforma e include. E’ la “Finanza del “mentre”: mentre genera valore lo redistribuisce”.

Sergio Gatti

Direttore Generale di Federcasse

Le sfide sociali a cui siamo chiamati sono dilemmi che chiedono non solo “un orizzonte e uno scopo”, ma anche un alto grado di interdipendenza e fiducia fra i cittadini e fra questi ultimi e le istituzioni.

Ci si comincia a rendere conto dell’importanza strategica dei soggetti del Terzo Settore. La pandemia in questo si è dimostrata un fattore determinante. In futuro il mondo del Terzo Settore si troverà in un nuovo Rinascimento: perché non si può continuare a pensare di sistemare la nostra casa comune solo attraverso i “pilastri” costituiti da Stato e mercato.

Stefano Zamagni

Università di Bologna

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