Le assemblee straordinarie dei soci della Cassa Rurale di Trento e della Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana hanno approvato a larghissima maggioranza il progetto di fusione. In particolare, i soci votanti in entrambe le assemblee tenutesi nei giorni scorsi sono stati 6.763, che hanno espresso il loro voto, a causa della pandemia, tramite la figura del Rappresentanti Designato (nel dettaglio: 5.670 erano i soci votanti per Cassa di Trento con una quota di favorevoli pari all’89,66% , mentre 1.093 erano quelli della Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana con un quota di favorevoli del 78,50%).

Il nuovo istituto si chiamerà Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina, in forma abbreviata “Cassa di Trento”. La sua nascita deriva dalla necessità di adeguare il modello organizzativo ai rilevanti cambiamenti economici, normativi e sociali, avvenuti nell’ultimo decennio.

“Dobbiamo precorrere i tempi, ma – ha affermato il presidente di Cassa di Trento, Giorgio Fracalossi – se i modelli organizzativi evolvono, i valori di riferimento rimangono gli stessi”. Nella stessa direzione il presidente di Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana, Adriano Orsi che ha sottolineato: “La fusione di due banche sane è una grande opportunità. Porterà ulteriori risorse per affrontare nuovi investimenti, che andranno tutti a servizio delle esigenze di soci e clientela”.

Da sinistra, il presidente della Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana, Adriano Orsi e il presidente della Cassa di Trento, Giorgio Fracalossi

L’obiettivo della fusione è quello di costruire una nuova Cassa Rurale ancora più solida, efficiente e competitiva, oltre che di valorizzare la relazione commerciale, la trasparenza e la fiducia. In un vasto territorio caratterizzato da quasi 200.000 residenti, 16.000 imprese e dall’incontro delle due città del Trentino, inserite nel comune territorio agricolo solcato dallo stesso fiume, saranno possibili migliori economie di scala per garantire adeguato sostegno finanziario alle economie locali.

“Una banca più grande potrà continuare a sostenere lo sviluppo del tessuto economico locale, promuovere la crescita, consolidare il legame con il territorio ed intensificare i vantaggi per la base sociale – ha evidenziato il presidente Fracalossi. Con la Capogruppo Cassa Centrale Banca siamo un grande operatore bancario con una presenza capillare in tutta Italia, con banche locali ben radicate nei diversi territori”.

I numeri della nuova Cassa Rurale

La nuova Cassa di Trento sarà legalmente costituita il 1 aprile 2022, mentre la fusione “tecnica” dei due istituti è prevista per l’11 aprile. La banca avrà oltre 6,6 miliardi di mezzi amministrati, 376 collaboratori, 48 filiali, 110.000 clienti e oltre 29 mila soci. Il patrimonio di 288 milioni e un Total capital ratio pari al 21,7% (la soglia minima prevista dalla Bce è dell’10,50%) confermeranno la sua solidità.

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