Dalle innovazioni tecnologiche alla solidarietà in Paesi lontani. L’importanza del territorio per le “persone” e per una “banca di comunità”. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro del 15 settembre, organizzato dalla BCC Vicentino Pojana Maggiore con lo scopo di divulgare conoscenze su temi attuali e di particolare interesse.

L’iniziativa ha riunito, presso la sala Assemblee della banca, i propri dipendenti, i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e ha accolto i sindaci dei Comuni dove hanno sede le venti filiali dell’istituto. VI hanno inoltre partecipato professionisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale della zona, più impegnati nei processi evolutivi per seguire l’intervento del fisico e professore Federico Faggin e per festeggiare la nomina a Vescovo della diocesi brasiliana di Belém do Parà di Monsignor Paolo Andreolli.

Il professore Faggin, vicentino d’origine, ma da più di cinquant’anni residente negli Stati Uniti, è il padre del microprocessore, del touch screen e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo. Durante l’incontro in BCC ha dialogato con il giornalista Piero Erle per presentare il suo ultimo libro “Irriducibile” edito da Mondadori.

Nell’occasione il professore ha raccontato come per anni abbia “inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici” constatando che, invariabilmente, “i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi”. “È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano” ha sottolineato Faggin.”In una macchina, non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo”.

Nel corso dell’incontro si è festeggiato anche il nuovo Vescovo Paolo Andreolli, un missionario saveriano, nato a Noventa Vicentina (Vi), ma cresciuto nella frazione di Cagnano di Pojana Maggiore, che sarà ausiliare dell’arcidiocesi di Belém do Pará in Brasile.

“Voglio esprimere la mia gioia e la mia riconoscenza al Signore per essere un figlio di questa terra”, ha detto Monsignor Andreolli. “E’ qui che sono nato, che ho ricevuto la mia prima formazione cristiana e scolastica e che ho imparato quei valori per i quali sono stato scelto – da Papa Francesco – per essere Vescovo di Belém. Riconoscere le nostre origini è fondamentale per andare lontano: ce lo insegna anche la natura: una pianta senza radici o rimane piccola o se cresce é destinata a cadere al primo vento forte”.

“Questa è la mia storia ed è anche quella della Banca di Credito Cooperativo”, ha poi evidenziato. “Siamo nati qui, in terra Poianese, ma ci siamo lanciati lontani, come una pianta con i suoi rami verso il sole, senza paura di cadere perché sappiamo di contare con un suolo che ci sosterrà sempre: abbiamo radici profonde e solide”.

Il giovane Vescovo non ha esitato a richiamare i valori dello spirito di sacrificio e di servizio nel vivere quotidiano. “Abbiamo valori come la solidarietà – perché la nostra gente in questa terra ha cominciato, praticamente, dal niente;”, ha evidenziato Monsignor Andreolli, “ma con molto “spirito di corpo” e creatività: come per esempio, don Valentino Tirapelle – parroco di Pojana Maggiore – cofodatore della “Cassa Rurale di Pojana Maggiore” nonché zio di mia nonna Mercede Fattori. Abbiamo valori come il senso di appartenenza alla nostra terra. La Banca ha saputo cogliere la proposta di Papa Leone XIII – chiaramente espressa nell’enciclica Rerum Novarum – di tutelare i ceti più deboli – pertanto di non pensare all’utile come unico criterio, ma anche all’uso di questo per il bene comune (…)”.

La BCC Vicentino Pojana Maggiore, dalla sua origine nel 1895, nel rispetto dei principi della cooperazione, della mutualità e della solidarietà, ha continuato a svilupparsi come autentico presidio finanziario del territorio di competenza, in grado di concorrere al sostegno delle iniziative imprenditoriali nate nel tempo e impegnata a far crescere la comunità locale, con un criterio di sviluppo sostenibile e il costante riferimento ai valori fondanti del Movimento cooperativo.

Alla fine dell’incontro il presidente della BCC Giancarlo Bersan ha avuto parole di elogio per i due ospiti e nel corso del suo intervento ha posto l’accento sul fatto che “ogni persona impegnata nella Banca, sia essa amministratore, sindaco o dipendente, assume nello svolgimento dei suoi compiti ogni responsabilità applicandosi, con tutte le proprie capacità, per riuscire a svolgere le mansioni assegnate, nel modo più soddisfacente per l’azienda, per il cliente, trovando alla fine soddisfazione anche per se stesso”.

Il rapporto tra il Credito Cooperativo e la gente è proprio la condivisione di un comune patrimonio. “Di valori accompagnato dalla forza di coesione – ha concluso il presidente Bersan – che scaturisce dal cuore delle Comunità locali, dove la persona è importante per ciò che è, e per i propri validi progetti”.

Arianna Lorenzetto

(Da sinistra, il vicepresidente Moreno Fortuna, il professore Federico Faggin, il presidente Giancarlo Bersan, il Vescovo Paolo Andreolli – Foto Borin).

Potrebbe interessarti anche

BCC Basilicata. Per la parità di genere. Presentato il volume fotografico “Una Bellezza Prigioniera?”

Banca di Verona e Cerea Banca 1897. Approvato il progetto di fusione

Banca San Francesco. Donata alla cittadinanza la statua in memoria del Giudice Livatino

Le BCC a sostegno della popolazione ucraina

Attenzione alle truffe perpetrate a nome di “BCC Federcassa Spa”

Resta aggiornato sul mondo del Credito Cooperativo