È stato presentato il 10 febbraio, al Palazzo del Terziario (Tv), nel corso di un evento di presentazione il primo Report dell’Osservatorio congiunturale sul Terziario in provincia di Treviso, alla presenza della presidente di Unascom-Confcommercio, Dania Sartorato e del segretario Fabio Marcolin, del direttore nazionale di Fipe, Roberto Calugi, del Capoarea di Banca Prealpi San Biagio, Francesco Piccin e del presidente Format Research, Pierluigi Ascani (vedi foto di apertura).

La ricerca, condotta a gennaio 2022 (nel pieno della quarta ondata della pandemia) con interviste dirette su un campione di 500 imprese dislocate in quattro Comuni della provincia di Treviso (Treviso, Oderzo, Castelfranco Veneto e Vittorio Veneto), ha analizzato cinque ambiti: il clima di fiducia, la congiuntura economica, la liquidità e il credito, la gestione dell’emergenza, l’impatto della criminalità sul tessuto delle imprese, cui è stata aggiunta la valutazione, da parte di esercenti e commercianti, del green pass.

Di seguito le principali evidenze:

Salgono i consumi e aumentano le nuove imprese. Al 31 dicembre 2021, il report ha rilevato che “le imprese del terziario nel territorio provinciale erano oltre 41 mila (41.539), costituendo il 64% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo. Nel 2021 si è assistito ad una risalita dei consumi pari al 5,1% e ad una diminuzione delle cessazioni di impresa (-11% pari a 1.248 imprese, -160 rispetto al 2020 erano 1.408) che è stata accompagnata da un aumento di imprese nuove nate (+38% pari a 925, + 253 rispetto al 2020 erano 672). Nonostante, il congelamento del numero di imprese cessate, il commercio fa registrare già – 107 imprese attive in meno rispetto al 2020”.

Il clima di fiducia migliora. In provincia di Treviso lo studio ha registrato che “il clima di fiducia è pari a 45, superiore al dato medio nazionale pari a 43: valore che si prospetta anche per marzo 2022, fatto salvo un comprensibile atteggiamento di cautela”.

Ed ancora, la congiuntura economica ha registrato “un significativo aumento dei ricavi rispetto al marzo 2021, con un indicatore pari a 44 rispetto al precedente 27. L’andamento dei ricavi è destinato a migliorare prospetticamente anche nei primi mesi del 2022. L’ occupazione, invece, è risultata in costante miglioramento”.

Ad inizio 2022, le imprese campione hanno avvertito la crisi di liquidità: “il 40% di queste, negli ultimi mesi 2021 ha chiesto un finanziamento o un affidamento (o la rinegoziazione degli affidamenti in essere) e oltre l’80% ha ottenuto interamente il credito richiesto; solo il 10,9% lo ha ottenuto in misura inferiore. Sostanzialmente stabili ed invariati i costi del credito (tassi di interesse), la durata dei finanziamenti e le garanzie richieste dalle banche a copertura dei finanziamenti concessi”.

Non sono mancati i timori, da parte degli imprenditori e dei pubblici esercenti, di rimanere vittime della criminalità. Dallo studio è emerso che “il 65% dei commercianti e dei pubblici esercizi teme l’aumento del fenomeno dell’usura ed il 56% è preoccupato dei tentativi della malavita di impadronirsi delle aziende”. Nel contempo, “il 61% sporgerebbe denuncia o si rivolgerebbe alla associazioni di categoria, segno evidente di una fiducia verso le istituzioni e i corpi intermedi”.

Infine, in merito all’utilizzo del “Green Pass”, l’Osservatorio ha rilevato che “l’85% degli imprenditori ha dichiarato di trovarsi d’accordo con l’introduzione obbligatoria per tutti i lavoratori. Tra le categorie più favorevoli, risultano esserci: i servizi alle imprese (93%), i trasporti (89%), il commercio food (86%)”. Rispetto ai ricavi, la ricerca ha confermato che “il Green Pass ha rappresentato la “chiave per la tenuta dei ricavi” del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi ed il 56% degli operatori valuta positivamente lo strumento che viene bocciato solo dal 6% delle imprese”.

“Associazioni di categoria e Istituti di credito hanno la necessità di disporre di un quadro chiaro sullo stato di salute del commercio nel territorio”, ha detto Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio. “Tra i temi oggetto dell’indagine ci conforta quello relativo al clima di fiducia, in quanto rappresenta una leva imprescindibile per chi fa impresa. Dall’Osservatorio emerge una situazione che evidenzia elementi di positività e guarda con ottimismo al futuro, ma occorre colmare quel gap per tornare ai livelli pre-pandemici quanto prima. In particolare, c’è bisogno del sostegno bancario per far fronte alla crisi di liquidità, nonostante l’importante azione di sostegno testimoniata dal fatto che 4 imprese su 5 hanno ottenuto interamente il credito richiesto. Come Banca di Credito Cooperativo, fondata su prossimità e vicinanza al territorio, continueremo a rimanere al fianco degli imprenditori del terziario per fornire loro risposte concrete”.

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