Presentati il 4 maggio a Torino – presso la sede di Intesa SanPaolo – i risultati del “progetto pilota” del “Repertorio delle banche italiane dal 1861 ad oggi” curato dalla Fondazione Istituto “Luigi Einaudi” con il Centro per la Cultura d’Impresa ed al cui comitato di coordinamento partecipa Federcasse.

Il progetto pilota – incardinato nel più ampio obiettivo di creazione di un “Archivio storico digitale delle Banche italiane” – si è focalizzato, in particolare, sul territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria ed ha visto la partecipazione attiva della Federazione Piemonte Val d’Aosta e Liguria delle BCC.

L’incontro torinese, dopo il saluto di apertura il Presidente di Intesa San Paolo Gian Maria Gros-Pietro, si è sviluppato con gli interventi del Presidente della Fondazione Einaudi Maurizio Sella, di Danilo Broggi (Presidente del Centro per la Cultura di Impresa), Giuseppe De Luca (Università degli Studi di Milano) ed Antonella Bilotto (Direttrice del Centro per la Cultura di Impresa).

Da sinistra, Danilo Broggi, Maurizio Sella, Gian Maria Gros-Pietro, Giuseppe De Luca, Antonella Bilotto

Il Credito Cooperativo era presente con il Presidente della Federazione Piemonte Val d’Aosta Liguria e della Banca di Boves (che quest’anno festeggia i 135 anni di attività) Sergio Marro e con il Responsabile del Servizio Comunicazione di Federcasse e componente il Comitato di Coordinamento di progetto, Marco Reggio.

In dettaglio, il progetto ha come obiettivo la realizzazione di una piattaforma digitale in grado di sistematizzare l’enorme volume di dati e documenti idonei a “fare memoria” dell’evoluzione del sistema italiano del credito, in particolare sui territori, e nel periodo tra l’Unità d’Italia e l’ultimo dopoguerra (prima di una adeguata sistematizzazione delle fonti ad opera di enti pubblici e privati e della Banca d’Italia).

Un momento della presentazione nella sede torinese di Intesa SanPaolo

In questo senso, il progetto appare uno strumento importante per accendere un riflettore su un periodo storico nel quale – dalla costituzione della prima Cassa Rurale di Loreggia (1883) e sulla spinta della Enciclica “Rerum Novarum” (1891) – si è fortemente radicata sui territori l’esperienza della cooperazione mutualistica di credito (rendendo in qualche modo giustizia storica ad un fenomeno che, fino ad oggi, non aveva ricevuto il debito riconoscimento sotto il profilo delle fonti storiche e documentali).

IN PIEMONTE CENSITI OLTRE 1200 ISTITUTI

In questa prima “release” della piattaforma (che sarà raggiungibile dalle prossime settimane, con accessi riservati, all’indirizzo www.bancheitaliane.org) ha come detto riguardato il territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Nella creazione del primo segmento del “data base” relazionale (interrogabile), i ricercatori del Centro per la Cultura di Impresa si sono trovati a censire oltre 1200 entità sistematizzate in schede che, per ciascuna, ne hanno individuato le tappe evolutive (“albero genealogico” con indicazioni di cancellazioni, eventi di fusione, ecc.) fino alla situazione attuale. Il tutto, ove possibile, accompagnato da elementi iconografici reperiti negli archivi analizzati (atti di costituzione, certificati di deposito, ecc.).

Un lavoro – è stato sottolineato dai curatori – di grande complessità in quanto, pressocché in tutte le realtà censite – i percorsi evolutivi sono stati accompagnati da modificazioni delle ragioni sociali che hanno reso difficoltoso, ma unico, un percorso di sistematizzazione logica e documentale fino ad oggi mai realizzato.

LE PROSSIME TAPPE

Il progetto entrerà adesso nella seconda fase, che riguarderà – facendo tesoro delle indicazioni ottenute dalla fase pilota – i territori di Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Estendendosi poi gradualmente a tutto il territorio nazionale.

UN COMITATO SCIENTIFICO DI GARANZIA

Attraverso la Fondazione Einaudi è stato costituito un “Comitato Scientifico di Garanzia” del progetto, cui fanno parte: Pietro Cafaro (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Francesco Dandolo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Giovanni Farese (Università Europea di Roma), Sebastiano Nerozzi (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Giandomenico Piluso (Università degli Studi di Torino), Marina Romani (Università degli Studi di Genova), Gaetano Sabatini (Università degli Studi “Roma Tre” – CNR), Donatella Strangio (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”).

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